Greenpeace pubblica oggi il rapporto “Non ce la beviamo”, in cui vengono presentati i risultati di un monitoraggio condotto dall’associazione sulla presenza di PFAS (sostanze perfluoralchiliche) nell’acqua potabile di alcune zone del Veneto.
Un sondaggio condotto da SWG per Greenpeace, su un campione di 1.000 italiani, uomini e donne tra i 20 e 45 anni, relativo alle abitudini degli italiani nell’acquisto di capi di abbigliamento, rivela che un italiano su due dichiara di possedere...
Nel febbraio 2017 Greenpeace ha raccolto campioni di acqua in un’area, tra le province di Vicenza, Verona e Padova, nota per la contaminazione da PFAS (sostanze perfluoroalchiliche).
La politica del Giappone di riportare gli sfollati del disastro di Fukushima in aree ancora pesantemente contaminate va contro le leggi dello Stato nipponico e viola numerosi trattati internazionali sui diritti umani.
Numerose società produttrici di carta e derivati sono collegate ad aziende che stanno distruggendo una delle ultime e più grandi foreste vergini d’Europa, nella Taiga russa.
Ad un un anno dalla cessazione delle compensazioni economiche ai cittadini evacuati, il governo giapponese ritirerà - non più tardi del 31 marzo prossimo - l’ordine di evacuazione per 6 mila cittadini da Iitate, villaggio che si trova a nord...
Sintesi del rapporto "The Environmental Risks of neonicotinoid pesticides: a review of the evidence post-2013" di Thomas Wood e Dave Goulson, Università del Sussex
La vendita al dettaglio del pesce fresco è in Italia spesso accompagnata da irregolarità nell’etichettatura e dalla mancanza di informazioni che potrebbero aiutare i consumatori a compiere scelte sostenibili.
La produzione di composti chimici pericolosi come i PFC (composti poli- e per-fluorurati) ha generato un inquinamento diffuso nelle acque superficiali (fiumi e laghi), potabili e di falda ma anche nell’aria e nella polvere domestica. Le aree...
La metà dei cittadini dell’Unione europea potrebbe produrre la propria elettricità autonomamente e da fonti rinnovabili entro il 2050, soddisfacendo così il 45 per cento della domanda di energia dell’Ue.
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