Era il 2015 quando denunciammo un assurdo paradosso energetico del nostro Paese: le piccole isole italiane, veri e propri paradisi turistici come come l’Elba, Lampedusa, il Giglio producevano la propria energia quasi interamente da petrolio. Proprio quelle isole, famose per il sole, il mare ed il vento, ignoravano queste fonti pulite di energia e bruciavano invece petrolio per produrre energia.

Come se non bastasse la questione ambientale, questa energia era anche estremamente costosa e veniva finanziata da tutti i cittadini italiani con oltre 60 milioni di euro caricati ogni anno sulla nostra bolletta energetica.

Noi vogliamo isole 100% rinnovabili che siano un esempio per tutto il mondo e che difendano e valorizzino le proprie bellezze naturali. Lo abbiamo iniziato a chiedere al Ministero dello Sviluppo Economico, ed insieme a noi lo hanno fatto oltre 55 mila persone firmando la nostra petizione e partecipando a tante attività insieme ai volontari di Greenpeace in tutta Italia.

Inascoltati dal governo Renzi in carica al tempo, abbiamo deciso di dare l’esempio e abbiamo acceso il sole a Lampedusa. In occasione del 30esimo compleanno di Greenpeace è stato lanciato un crowdfunding per comprare un impianto da 40kW da installare sopra al tetto di un edificio comunale sull’isola. Quasi 1000 persone hanno aderito in pochissimo giorni, donando piccole e grandi cifre, e permettendo così di realizzare questo piccolo grande sogno.


Lampedusa non era solo una delle isole che bruciava petrolio per produrre energia, ma era, ed è tuttora, uno dei principali luoghi di arrivo di persone che scappano da guerre e emergenze umane e ambientali che spesso sono anche collegate proprio al business del petrolio e dei combustibili fossili. Abbiamo voluto mettere insieme l’ambiente e la pace, per fare un regalo di speranza ad un’isola tanto bella quanto simbolica per l’Italia ed il mondo intero.

Abbiamo comprato l’impianto e lo abbiamo portato con la nostra nave Rainbow Warrior sull’isola di Lampedusa. La consegna ufficiale, effettuata con l’ex sindaco Giusi Nicolini, è stata seguita da tantissime persone anche in diretta Facebook.

L’impianto è poi stato montato ed inaugurato nel dicembre 2016. Oggi produce energia pulita per l’isola di Lampedusa e per i suoi cittadini.

Qualche tempo dopo, a maggio 2017, il governo Gentiloni ha finalmente pubblicato un decreto con cui si avviava la transizione energetica sulle isole minori italiane. Gli obiettivi di produzione da rinnovabili contenuti nel decreto non erano ancora abbastanza ambiziosi, ma certamente era stato fatto un buon primo passo. L’Italia aveva avviato la rivoluzione energetica, e presto le nostre isole sarebbero diventate un modello 100% rinnovabile da imitare in tutto il mondo.

Poi, come troppo spesso accade, c’è stato un cortocircuito: oggi nulla di concreto è cambiato in questi paradisi ambientali e turistici. Il decreto è bloccato presso l’Autorità per l’Energia ma noi continuiamo a chiedere che questo decreto venga immediatamente tradotto in cambiamenti tangibili, perché la burocrazia non deve fermare la rivoluzione energetica, sulle isole e in tutta Italia.