La Commissione UE preme per l’applicazione accelerata prima della ratifica dei parlamenti nazionali.

Sul CETA, l’accordo di libero scambio fra UE e Canada, la Commissione UE ha deciso: la proposta resa nota oggi è per un accordo misto, che prevede cioè anche la ratifica da parte dei parlamenti nazionali, ma la Commissione preme per un’applicazione accelerata del trattato.In poche parole la Commissione propone l’applicazione dell’accordo prima che i parlamenti nazionali si esprimano: una decisione che non solo acuirebbe il malcontento dei cittadini nei confronti della politica europea, ma minaccerebbe la democrazia e la tutela dell’ambiente.

In un momento di grande sfiducia nella politica dell’Unione, infatti, applicare il CETA prima dell’approvazione da parte dei parlamenti nazionali significherebbe inevitabilmente aggiungere benzina sul fuoco!

L’accordo col Canada infatti finirebbe per mettere in fila le tutele ambientali e sociali, e per le multinazionali sarebbe facile farle cadere una a una, con un effetto domino, grazie alle corti speciali “pensate” per spazzar via tutto quello che si mette sulla strada del profitto privato.

Uno degli aspetti più controversi del CETA è infatti il cosidetto ICS, l’ “Investment Court System”, una sorta di “giustizia privata” che permetterebbe alle multinazionali di citare in giudizio gli Stati davanti a collegi arbitrali al di fuori delle corti nazionali e comunitarie.

Il voto dei ministri del commercio dei diversi Paesi membri sulla proposta della Commissione per la ratifica del CETA, è atteso in ottobre.

Per molti questo accordo con il Canada è un banco di prova per il TTIP, il Trattato di libero scambio fra Europa e Stati Uniti, al momento in fase di negoziazione.
L’Unione Europea dovrebbe pensare a difendere la democrazia, i diritti delle persone e dell’ambiente invece di privilegiare i profitti delle grandi compagnie!