News - 30 novembre, 2011
Ieri i nostri attivisti hanno visitato le ambasciate brasiliane di 14 città del mondo per chiedere alla Presidente Dilma Roussef di mettere il veto sull’approvazione del nuovo codice forestale. Da Roma a Washington DC , da Città del Messico a Parigi, gli attivisti hanno consegnato in ambasciata il messaggio “Dilma Salva l’Amazzonia. Non distruggere il Codice Forestale”.
La Presidente Dilma deve mantenere la sua promessa elettorale:
bloccare un disegno di legge che modifica il Codice Forestale e mette a rischio la salvaguardia dell’Amazzonia. Il provvedimento è alla Camera per la votazione finale e subito dopo andrà alla Presidente Dilma Rousseff per la firma presidenziale necessaria alla sua approvazione.
Le potenti lobby del settore agricolo e zootecnico hanno il pieno controllo della Camera dei Deputati in Brasile. È chiaro che il Congresso sia pronto ad approvare un Codice Forestale che favorisce le motoseghe e mette a rischio la salvaguardia dell’Amazzonia.
Gli scienziati brasiliani stimano che, se il cambiamento del Codice Forestale dovesse diventare una realtà, 47 milioni di ettari di foresta verrebbero immediatamente messi in pericolo. I dati scientifici prodotti dal mondo accademico brasiliano dimostrano che più di 60 milioni di ettari di foresta già degradata o suoli non utilizzati potrebbero essere sfruttati per aumentare la produzione di cibo e che non è necessario distruggere altra foresta per garantire la crescita e lo sviluppo del settore agricolo brasiliano.
La Presidente Dilma Rouseff ha promesso di ridurre la deforestazione in Amazzonia dell’80 per cento entro il 2020 e di fare del Brasile un capofila nella lotta ai cambiamenti climatici attraverso la lotta alla deforestazione. Ora è il momento di fermare l’esercito di motoseghe che il Nuovo Codice Forestale porterà dritto al cuore dell’Amazzonia.