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Legno illegale, finalmente anche l'Italia ha un suo (debole) regolamento

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News - 24 settembre, 2014
Dopo un anno e mezzo di attesa rispetto all’entrata in vigore in Europa, finalmente il governo italiano ha deciso di implementare il Regolamento Europeo del Legno (EUTR), approvando durante l’ultimo Consiglio dei Ministri un decreto che vieta l’immissione e il commercio di legno e prodotti derivati provenienti dal taglio illegale.

Un doveroso passo in avanti verso la piena ed effettiva applicazione del Regolamento sul territorio italiano, ma il testo approvato presenta ancora molte lacune.

Innanzitutto, esistono una serie di decreti aggiuntivi che dovranno essere emanati entro 60 giorni da parte di diversi ministeri e che, come avevamo denunciato, rallenteranno ulteriormente l’implementazione dell’EUTR. Il passo più urgente è dunque quello di provvedere a una rapida emanazione.

La legge comunque servirà da strumento al Corpo forestale dello Stato, per perseguire coloro che fanno affari con prodotti come legno o carta provenienti da operazioni di deforestazione. La buona notizia è che i carichi di legno illegale che entreranno per prima volta in Europa dall’Italia verranno finalmente confiscati.

Resta l’incertezza sulla capacità di adeguamento del testo italiano alla normativa europea, che richiede che le sanzioni siano efficaci, proporzionate e dissuasive. Ad esempio, in casi in cui gli operatori mancheranno l’esercizio della Dovuta Diligenza (a cui sono obbligati dall’EUTR per valutare e mitigare il rischio di illegalità del carico importato), verranno puniti soltanto con una sanzione amministrativa. Quello che ci chiediamo è semplice: sarà prevista la confisca anche in questo caso? In caso contrario, l’ammenda potrebbe risultare irrisoria se confrontata con il ricavo dalla vendita.

Infine, sempre per quanto riguarda il versante sanzioni, queste sono basse anche per gli operatori non iscritti al registro, i quali anche in questo caso, senza un sistema di autorizzazione che faccia diventare obbligatoria l’iscrizione, potrebbero trovare più conveniente pagare l’ammenda.

Nel maggio scorso, attraverso la pubblicazione di diversi casi studio, avevamo denunciato che il legno illegale proveniente dall’Amazzonia brasiliana potrebbe arrivare in Italia con documenti falsi ed entrare nel mercato europeo come legale. Per questo insistiamo sull’importanza dell’esercizio della Dovuta Diligenza da parte degli operatori, per stabilire e mitigare il rischio di commerciare con determinate specie forestali e con determinati Paesi di provenienza.

 

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