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Prima tappa della Rainbow Warrior in Italia!

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News - 24 giugno, 2014
Per la partenza del nostro tour “Non è un Paese per fossili” abbiamo scelto un luogo simbolico nella lotta al carbone: Vado Ligure.

La centrale a carbone Tirreno Power, una società controllata da Sorgenia del gruppo De Benedetti, è infatti al centro di un’inchiesta per disastro ambientale doloso e omicidio colposo.

Le accuse sono gravissime: secondo i periti della Procura di Savona, i fumi fuoriusciti dalla centrale avrebbero causato, tra il 2000 e il 2007, oltre quattrocento morti. Abbiamo deciso di agire legalmente contro l’impianto, insieme ai comitati locali e alle altre associazioni ambientaliste, e il nostro esposto ha contribuito all’avvio le indagini.

Per molti bruciare carbone per produrre energia elettrica è economicamente conveniente: peccato che lo sia solo fin quando le autorità controllano poco e male, senza verificare i costi per l’ambiente e la salute dei territori colpiti dal carbone.

Ed è esattamente quello che è accaduto a Vado Ligure.

Già nel 2013 avevamo evidenziato che l’impianto di Tirreno Power fosse il più letale in Italia. Uno studio realizzato dall’Università di Stoccarda, commissionato da noi, aveva stimato un impatto sanitario corrispondente a 120 morti premature l’anno.  

In meno di un anno le indagini epidemiologiche disposte dal Tribunale di Savona ci hanno dato ragione  e “hanno evidenziato un aumento della morbilità e della mortalità, esclusivamente attribuibile alla emissione della centrale”, quantificabile in almeno 353 casi di patologie respiratorie e 94 di asma nei bambini, 1675 ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiache, 251 morti per malattie cardiovascolari, almeno 103 morti per malattie respiratorie; “tutte patologie ed eventi letali (…) attribuibili esclusivamente alla Centrale, di entità tale da assumere le dimensioni del disastro”.

Noi crediamo che questa storia non debba ripetersi, né a Vado Ligure, né altrove: vogliamo spiegare a tutti che il nostro non è un Paese per fossili!

Unisciti al movimento “indipendentista” contro le fonti fossili: firma ora la dichiarazione di indipendenza da carbone, petrolio e shale gas

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