Eccoci qui a Marrakesh, la città imperiale del Marocco, all’apertura dell’incontro delle Parti della Convenzione di Barcellona, il principale accordo internazionale per la protezione del Mediterraneo. All’appello i rappresentanti per l’ambiente dei vari paesi del Mediterraneo sono chiamati a sviluppare un piano concreto per la protezione dell'ambiente marino, che preveda la protezione di specie e habitat marini di particolare valore ecologico.
La giornata inizia all’insegna delle donne: la rappresentante per la Spagna, presidente dell’incontro, la responsabile del Piano d’Azione del Mediterraneo, e la responsabile del comitato organizzatore. Tre donne per sottolineare l’urgenza di adottare un piano di lavoro comune all’interno del bacino Mediterraneo, purtroppo sempre più minacciato dalla pesca eccessiva e distruttiva, dall’inquinamento, da un esagerato sviluppo costiero e – in modo crescente – dal cambiamento climatico.
Greenpeace, insieme ad altre organizzazioni internazionali, è qui per fare da osservatore indipendente in questo processo e per sottolineare l’importanza di una rete di riserve marine in alto mare, per denunciare la crisi degli stock di tonno rosso - causata da anni di cattiva gestione della risorsa da parte della Commissione Internazionale per la Conservazione del Tonno Altlantico (ICCAT)- e per lanciare la proposta di un nuovo sistema di gestione per il Mar Mediterraneo. Oggi questa gestione è estremamente frammentata: una miriade di enti e accordi regolano i differenti settori come pesca, trasporto, biodiversità. Ecco perché, nonostante gli stati mediterranei si siano impegnati ad avere una rete attiva di aree marine protette entro il 2012, ad oggi meno dell’1% del Mediterraneo è davvero protetto.
E così si inizia questa lunga giornata di incontri e discussioni politiche! La riunione è un fervore di scambi, dibattiti, eventi collaterali, coffee break dove si cerca di capire chi è chi, sottoporre le nostre proposte a piu’ persone possibili, e stimolare una discussione cercando l’approvazione delle parti. Non è facile spingere il dibattito nella giusta direzione , ma il team di Greenpeace - io da Greenpeace Italia, Garabed da Greenpeace Libanon, e Sofia, la coordinatrice per la politica di Greenpeace Mediterraneo - lavora duro. Poco a poco sembra che le cose comincino a muoversi …alcuni dei rappresentanti ci ascoltano e sembrano condividere le nostre proposte.
E’ quindi il momento del nostro evento collaterale, il momento cruciale per presentare ufficialmente le nostre richieste. Aspettiamo impazienti nella sala della presentazione, il nostro banner è appeso dietro di noi “Marine Reserves Now”,, a poco a poco la sala si riempie: il rappresentante di Monaco, Cipro, dell’Unione Europea, alcuni giornalisti, e anche gente del Ministero per l’Ambiente italiano! Ed è “Greenpeace in action”! Dopo una presentazione sulla crisi del tonno rosso, è la volta del team italiano, che presenta, con l’aiuto di Fabio, un ricercatore del CNR, il grande valore biologico del Canale di Sicilia e la necessità che la Convenzione di Barcellona protegga tale area. “Se questa idea puo’ suonare complicata – sostiene Sofia - la nostra visione può essere paragonata a quella di un sistema solare: con il sole al centro, rappresentato dalla convenzione di Barcellona, intorno a cui gravitano intorno tutti gli altri pianeti, ovvero enti e organismi gestori impegnati in una gestione comune del Mar Mediterraneo”. Si apre il dibattito e sembra che il messaggio sia passato, le persone sembrano condividere la nostra visione e riconoscono l’importanza di stabilire riserve marine in acque internazionali.
Scambiamo due parole con il rappresentante italiano, il quale sembra molto positivo davanti alle nostre proposte e dice, “sono entrato in questa stanza stanco e depresso..ma ne esco illuminato e con una visione positiva per il futuro..la strada è lunga ma possiamo davvero lavorare affinché la protezione del Mediterraneo diventi una realtà”. Le mani si stringono, la gente esce, e si chiudono le porte, e una lunga giornata finisce. Dovremo vedere cosa verrà incluso nella dichiarazione che sarà approvata domani, ma vogliamo essere positivi: ancora una volta Greenpeace è riuscita a ispirare e a trasmettere una nuova visione per il futuro!
Domani è un nuovo giorno e speriamo che questo hotel, dove un anno fa vennero prese dall’ ICCAT decisioni disastrose per gli stock di tonno rosso, possa questa volta essere scenario della protezione e conservazione del nostro Mar Mediterraneo da parte della Convenzione di Barcellona.