Da anni volevo tornarci, al Giglio. Ma non così. Per fare qualche bella immersione, qualche foto, in un mare famoso per la sua bellezza. Adesso ci arrivo con un mostro di metallo, trecento metri di bianco che spiccano, da lontano, sulla massa scura del granito.

Adesso c'é la minaccia di una marea nera. Una minaccia assurda, causata da un comportamento irresponsabile. Con l'amaro in bocca di chi da anni denuncia l'assenza di regole per un traffico navale intenso nel Santuario dei Cetacei.

Dopo anni di denunce sui rischi che corre questo mare, protetto solo sulla carta, é dura sperare, ora, in una risposta che é comunque tardiva.



Cosa diranno al tavolo tecnico che ci hanno promesso di convocare, Liguria e Toscana? Con questo dramma ancora in corso, avranno il coraggio di affrontare davvero un percorso che fissi regole certe per il Santuario?

Noi speriamo di si. E speriamo che il peggio, quella marea nera che tutti temono, non succeda. Questo mare non se lo merita.

Alessandro Giannì,
direttore delle Campagne