Oggi lunga giornata di navigazione a vela, il vento ha soffiato nella giusta direzione e ci porta verso Tokyo. Anche qui sulla Rainbow Warrior abbiamo ricordato il venticinquesimo anniversario di Cernobyl. Questa mattina, dopo una breve pausa di silenzio per ricordarne le vittime, ci siamo messi al lavoro con più energia che mai: la voglia di fare qualcosa per le persone che adesso soffrono per il disastro di Fukushima ci motiva.

Sui giornali giapponesi c'è scritto che, secondo, gli esperti Fukushima potrebbe essere anche peggio di Cernobyl a causa della maggior radioattività presente nel sito e del fatto che ancora non si sa come si svilupperà la situazione: ci vorranno mesi prima di mettere i reattori in sicurezza e acqua radioattiva continua a filtrare in mare.

Ai pescatori nella zona di Fukushima è stato proibito di andare a pescare, ma la verità è che ancora nessuno conosce l’impatto della radioattività sull’ecosistema marino e i possibili rischi per la salute umana.

Ecco perché questa mattina ho aiutato Moto, la volontaria giapponese, a preparare il banner che metteremo sulla Rainbow Warrior appena ci avvicineremo all’area di Fukushima. Le lettere giapponesi, a me incomprensibili, sono un messaggio chiaro per il popolo Giapponese, un incoraggiamento: Forza Giappone. Aiutiamo i pescatori, salviamo i pesci.

Giorgia Monti, campaigner Mare di Greenpeace Italia