Col tempo instabile (com'è giusto d'inverno) bisogna approfittare di ogni possibilità. Appena si presentano condizioni meteo favorevoli, ci buttiamo a pesce: da una lunga lista di sub preallertati, riusciamo a tirar fuori un team di sette persone e si parte. Vogliamo fare immersioni per osservare lo stato di salute dei fondali dell’Isola del Giglio e capire cosa ci stiamo giocando con il naufragio della Concordia.

Pernotto a bordo, a Porto Ercole, e partenza la mattina per il Giglio con Isla Negra, una barca che ci permette di operare in autonomia (compressore a bordo, un minimo di confort per riuscire a fare immersioni ripetute anche in inverno...).

Arriviamo al Giglio verso le 10.30 e il mare non è proprio calmo come previsto. Un po' di scirocco ci spinge a saltare la Secca della Croce, la nostra prima scelta, e a puntare sulla Punta del Fenaio, la più a nord dell'isola.

Saltiamo in acqua, poca corrente e un po' di torbido (normale, d'inverno). Scendiamo lungo la parete "est" che è relativamente spopolata (gorgonie gialle e bianche cominciano sui – 15 metri). Intorno a -25 m si arriva su un pianoro di sabbia pieno di belle Pinne (Pinna nobilis: il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo) e sui - 37 cominciano le gorgonie rosse.

A questo punto "saltiamo" la cresta e passiamo alla parete "ovest" che...è tutta un'altra storia, con un popolamento rigoglioso di gorgonie di tutti i tipi da - 45 m fino a circa 15 m, dove cominciano ciuffi di posidonia e si aprono spaccature colonizzate da "margherite di mare" (Parazoanthus), spugne e tanto altro, su fino alla superficie.

Grandi pesci non ne abbiamo visti e del resto questa non è stagione... ma la parete ovest della Punta del Fenaio, è proprio un gran bel posto. Speriamo che tale resti.
Il rischio è che il naufragio della Concordia si trasformi in un disastro ambientale in uno dei posti più ricchi del Santuario dei Cetacei.  Siamo pronti a dire addio a questo paradiso sommerso?

Il Ministro dei Trasporti, Corrado Passera, deve approvare subito il decreto interministeriale per regolare il traffico marittimo nelle aree più sensibili, a partire dal Santuario.

Firma anche tu la petizione. Invia la tua mail al Ministro del Trasporti

  Alessandro Giannì,
  direttore delle Campagne