Non servono i superpoteri per salvare il mondo, non è una battaglia impossibile, anche se gli scienziati parlano di sesta estinzione, quella del genere umano. Un mondo migliore, domani, lo costruiamo già oggi, se vogliamo.

 

Il film documentario “Domani” - nelle sale dal 6 ottobre - è una boccata d’ossigeno, perché ci mostra come sia possibile vivere senza petrolio, in un’economia decarbonizzata; come sia possibile gestire i rifiuti facendo in modo che siano una risorsa e non un problema.

  

Partendo dagli esperimenti più riusciti in cinque campi (agricoltura, energia, urbanistica, economia, democrazia e istruzione) i registi Cyril Dion e Mélanie Laurent ci tengono incollati al grande schermo per due ore portandoci in giro per il mondo, dagli Stati Uniti ai Paesi scandinavi, dalla Francia alla Gran Bretagna. A parlare nel documentario sono i protagonisti di questo cambiamento oltre a nomi noti ai più, da Jeremy Rifkin a Vandana Shiva, fino a Pierre Rabhi, pioniere dell'agricoltura ecologica in Francia ed esperto internazionale per la lotta contro la desertificazione.

 

Cyril Dion spiega così il filo rosso che attraversa il documentario: “Volevamo dimostrare che è tutto collegato. Che non è possibile affrontare i problemi separatamente. L’agricoltura occidentale, per esempio, è totalmente dipendente dal petrolio. Cambiare il modello agricolo significa cambiare anche il modello energetico. Ma la transizione energetica costa cara, e quindi bisogna affrontarla in termini economici. Purtroppo, oggi l’economia crea disuguaglianze ed è in larga misura responsabile della distruzione del pianeta, quindi è necessario regolamentarla in modo democratico. Ma perché una democrazia funzioni, bisogna che faccia affidamento su cittadini illuminati ed educati ad essere liberi e responsabili”.

Greenpeace, insieme ad altre associazioni, sostiene questo film perché può essere d’ispirazione per chi andrà a vederlo. Scuole, comitati locali, cittadini che già sono coinvolti in battaglie ambientali o che vorrebbero iniziare un percorso. Questo film è dedicato a tutti loro, a iniziare da quel migliaio di persone che in pochi giorni hanno aderito al crowfunding promosso da Greenpeace per solarizzare Lampedusa. Quei pannelli solari li consegneremo nei prossimi giorni e rappresentano la speranza di un futuro 100 per cento rinnovabile. Adesso. Non domani.

 

Gabriele Salari - addetto stampa Greenpeace Italia