La centrale nucleare di Cernobyl.

Ancora il conto di Cernobyl non è stato saldato. A quasi 25 anni dal disastro - il prossimo 26 aprile ne ricorrerà l'anniversario - si continuano a scoprire gli effetti del fallout radioattivo. L’ultima scoperta arriva da un nuovo studio sulle dimensioni del cervello degli uccelli che vivono intorno alla centrale: in media è del 5% più piccolo di quello dei "cugini" che vivono lontani dall'area più contaminata dalle radiazioni.

Lo studio è di un gruppo di ricercatori norvegesi, francesi e americani, coordinati dal Professor Timothy Mousseau dell'università del Sud Carolina e dal Dr Andres Moller dell'università di Parigi.

Nel dettaglio si nota che l'effetto è maggiormente evidente tra gli uccelli e in particolare tra quelli con meno di un anno di vita. Concentrando le ricerche su 550 uccelli di 48 specie diverse sono, quindi, riusciti a mettere in relazione la morte prematura degli animali con una diminuzione media del 5% del loro cervello.

Lo studio è stato condotto nella cosiddetta "zona 4", ovvero l'area a ridosso della centrale completamente evacuata all'indomani dell'incidente. Si tratta di un'area di 30 chilometri di raggio dove, ancora oggi, l'accesso è permesso solo a personale specializzato e a gruppi di ricerca. Fonte: BBC

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Salvatore Barbera, responsabile campagna Nucleare