Riportiamo la traduzione del primo post del nuovo Direttore Esecutivo di Greenpeace International, Kumi Naidoo. Sul blog di Greenpeace International potete leggere il post in lingua originale.
In diverse lingue africane abbiamo il proverbio “Io sono, perchè voi siete”. Significa che l’essere umano è determinato dai rapporti che ha con le altre persone. Questo proverbio ha ispirato non solo il mio pensiero sui rapporti umani, ma anche quello sulla natura e l'ambiente. Se non riconosciamo che dobbiamo unirci, nei paesi ricchi e poveri e tagliare tutte le divisioni che ci separano, se non ci rendiamo conto che siamo tutti coinvolti, non saremo in grado di affrontare le sfide ambientali e di certo non saremo in grado di affrontare il problema dei cambiamenti climatici.
Oggi siamo a un bivio. In gioco c’è il futuro del nostro pianeta. Gli effetti dei cambiamenti climatici stanno colpendo milioni di persone in tutto il mondo. Ci troviamo in un momento in cui la società civile ha bisogno di essere coraggiosa e audace, pacifica e unita per riuscire a fermare i cambiamenti climatici catastrofici , la più grande sfida del nostro pianeta.
Entro a far parte di Greenpeace in un momento cruciale. Siamo a poche settimane dal vertice delle Nazioni Unite di Copenaghen. Abbiamo ancora un sacco da fare in questi giorni. I nostri leader mondiali non hanno agito con coraggio nel periodo che precede i negoziati : dormono in un periodo di crisi e devono svegliarsi e rendersi conto di aver perso tempo prezioso. Si rifiutano di ascoltare scienziati ed economisti che hanno fornito prove concrete della realtà dei cambiamenti climatici, ma soprattutto si rifiutano di ascoltare i propri cittadini che chiedono un intervento urgente. Vogliamo che la voce dei cittadini venga ascoltata ancora una volta. Dobbiamo alzarci e dire ai leader più potenti del mondo che se si possono trovare migliaia di miliardi di dollari per salvare le banche, perché non si può trovare una parte di quel denaro per salvare l'ambiente e i poveri?
Gli effetti più catastrofici dei cambiamenti climatici non sono inevitabili. Con la nostra creatività e il nostro attivismo abbiamo l’opportunità di spingere verso un’economia verde che crei posti di lavoro sostenibili; abbiamo bisogno di portare avanti una rivoluzione energetica che miri a promuovere l'utilizzo di energie rinnovabili come il vento e l'energia solare e di una maggiore efficienza energetica. Se siamo in grado di sfruttare tutte queste opportunità è possibile affrontare allo stesso tempo la povertà, i nuovi posti di lavoro e la protezione del clima. Abbiamo bisogno che i leader mondiali agiscano con coraggio per garantire che da Copenhagen esca fuori un trattato equo, ambizioso e vincolante.
Dopo diversi anni di lavoro nel movimento contro la povertà, sono arrivato a comprendere come la lotta contro la povertà e la lotta contro i cambiamenti climatici siano indissolubilmente legate. La mia esperienza di lavoro, con l'anti-apartheid e con i movimenti di giustizia sociale, mi ha insegnato che quando l'umanità deve affrontare una sfida importante, una grande ingiustizia, è solo quando uomini e donne onesti sono disposti a resistere e lottare che il cambiamento accade realmente. Credo che Greenpeace sia un'organizzazione che può fare la differenza, che aiuti gli uomini e le donne di tutto il mondo a trovare una voce, ad alzarsi ed a creare un cambiamento.
Essere alla guida di Greenpeace è uno dei più grandi privilegi che io possa immaginare. Quando mi fu chiesto di prendere in considerazione questo ruolo ero al diciannovesimo giorno dei venticinque di sciopero della fame per protestare contro il governo di Robert Mugabe in Zimbabwe. Mi sentivo piuttosto debole e mi sono chiesto se ero davvero pronto per la sfida di un ruolo così importante. Mi sono anche chiesto se non fosse troppo presto per lasciare il lavoro in cui ero così coinvolto in nome dei poveri. Quando poi l’ho detto a mia figlia lei mi rispose che non avrebbe mai più parlato con me se non avessi preso in seria considerazione l'offerta. Lei mi fece notare che anche Greenpeace ha sempre lavorato per i poveri, anche se in un modo diverso.
Per lei, Greenpeace e i suoi sostenitori sono gli attivisti reali, i veri eroi che dedicano la loro vita alla lotta per la giustizia climatica. L'entusiasmo di mia figlia è l'entusiasmo delle giovani generazioni, quelle che dovranno affrontare le conseguenze delle decisioni che la mia generazione sta prendendo ora. Il suo entusiasmo mi fa sperare che saremo in grado di affrontare il grave pericolo del cambiamento climatico e ideare soluzioni per proteggere questo pianeta sia per lei che per le generazioni future.
Sono profondamente onorato di entrare far parte di Greenpeace International come Direttore Esecutivo, specialmente in questo momento. Sono orgoglioso di far parte di un'organizzazione che è pronta a resistere al potere, a fermare la gente per le strade, a dominare la scienza, a discutere con i politici, ad utilizzare tutti i mezzi pacifici possibili per creare un mondo verde, pacifico e piu giusto. Sono convinto che siamo in grado di sviluppare un futuro sostenibile per il pianeta, ma c'è bisogno che tutti noi siamo coinvolti. Sono estremamente onorato, emozionato e non vedo l'ora di di lavorare con tutti voi.