Ne parla in un video l’amministratore delegato di Timberland

Tante volte invitiamo voi sostenitori e cyberattivisti a far sentire la vostra voce. Per chiedere ai nostri leader di firmare un coraggioso accordo sul clima a Copenhagen o per chiedere ai manager ed amministratori di grandi multinazionali di fermare politiche di acquisto che danneggiano le ultime foreste del nostro pianeta e scatenano il caos climatico. Ma loro ci ascoltano?

A giudicare da questo breve stralcio d’intervista a Jeff Swartz, amministratore delegato di Timberland sembra proprio di sì.

Se Greenpeace viene da te e con l’efficacia di un proiettile e ti dice che stai comprando da un tipo che sta distruggendo l’Amazzonia e ci sono 65.000 persone sensibilizzate da Greenpeace che ti scrivono dicendo che si aspettano qualcosa di meglio da te come Amministratore delegato devi ascoltarli? Se non lo fai sei un’idiota. Per questo…sono in ascolto

Timberland ha fatto la cosa giusta! Ha aderito alla moratoria sull’espansione dell’allevamento bovino in aree recentemente deforestate in Amazzonia impegnandosi a non acquistare pelle proveniente da allevamenti che deforestano l’Amazzonia, occupano riserve indigene o fanno uso di forme di lavoro schiavile.
In Italia grandi aziende come Geox,e il Gruppo Natuzzi (Divani&Divani) ed altri brand internazionali come Nike, Adidas e Clarks si sono impegnati al pari di Timberland. Per questo motivo le aggiungeremo alla lista, sempre più lunga, di tutte quelle aziende a cui insieme a voi abbiamo chiesto di cambiare.

Non sono poche e forse vale la pena ricordarne alcune:
- Xerox: grazie a voi ha interrotto i proprio rapporti commerciali con la Stora Enso la società Finladese che sta tagliando a raso le ultime antiche foreste del Nord Europa.
- Mc Donald: in risposta alle vostre lettere ha deciso di smettere di vendere carne di pollo alimentato con soia proveniente dalla deforestazione in Amazzonia e ha spinto le più grandi multinazionali della soia brasiliana a sostenere una moratoria che viene rispettata e rinnovata da 4 anni.
- Kymberly Clark: l’azienda che produce i prodotti a marchio Kleenex, Scottex e Cotonelle, tempestata da decine di migliaia di email e lettere per più di 4 anni ha accettato di non acquistare più fibre di cellulosa provenienti dalla distruzione delle foreste boreali in Canada
- Unilever e Ferrero: dopo sole poche settimane di azioni dirette e numerosissime email, hanno deciso di aderire alla moratoria sull’espansione della palma da olio sulle foreste torbiere in Indonesia. La palma da olio, infatti, viene utilizzata da queste due aziende per prodotti di grandissimo consumo come i saponi Dove e la Nutella.

Questa lista è solo parziale ma spero sia sufficiente a far comprendere a tutti coloro che ci seguono e ci sostengono quanto vi sono grata per la forza che date alle nostre campagne. Quelli che invece non lo fanno spero si convincano, ascoltando l’intervista dell’Amministratore di Timberland, che cambiare il mercato è possibile.
Sarebbe un peccato perdere l’occasione di fare la differenza!