Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha offeso - etichettandoli come “comitatini” - quei cittadini che si oppongono alla follia dei petrolieri di estrarre fino all’ultima goccia di idrocarburi.

Contro l’articolo 38 del cosiddetto decreto “Sblocca Italia” si sta mobilitando una comunità crescente di cittadini, amministratori e imprenditori che a questo saccheggio oppone una resistenza ragionata e determinata. La nostra nave Rainbow Warrior ha visitato, la scorsa settimana, uno dei centri nevralgici del conflitto sulle trivelle, lo Stretto di Sicilia, e le comunità che su questo si affacciano.

In questo tratto di mare ci sono oltre quindici progetti di ricerca petrolifera che attendono di essere autorizzati o che già sono in partenza, col rischio di devastare un patrimonio di diversità biologica, di risorse per la pesca e di bellezze paesaggistiche e turistiche. L’ultimo incidente, alla raffineria di Milazzo, ha ricordato bene come si vive sotto la cappa del dio petrolio, ma i  dati del progetto di ricerca epidemiologica SEpiAS[1], a Gela, ci danno qualche dettaglio in più. Questo progetto, che ha valutato solo gli effetti dell’esposizione ad Arsenico, riferisce (paragrafo 3.1.4; pagine 20-22) eccessi di mortalità generale e per tutti i tumori e segnala in particolare un eccesso di mortalità per il tumore allo stomaco nei maschi e per tumori a trachea, bronchi e polmone nelle femmine. Ancora, la popolazione femminile ha un eccesso di mortalità in relazione a morbo di Hodgking, malattie ischemiche del cuore, traumatismi e avvelenamenti. Per finire, eccesso di mortalità in entrambi i sessi per malattie del sistema circolatorio, malattie cerebrovascolari e “sintomi, segni e stati morbosi mal definiti”.

Con quale faccia si piangono i morti per le alluvioni e si promuove la ricerca di combustibili fossili che sono la causa dei cambiamenti climatici che, assieme al dissesto idrogeologico, sono la causa di queste stragi? Con quale ipocrisia si chiedono sacrifici al mondo della pesca se si vanno a devastare le aree in cui i pesci si riproducono? Come vogliamo attirare investimenti nel settore turistico (una delle poche opzioni per la Sicilia) se promettiamo “più trivelle per tutti”?

Nessuno crede più alle bugie dei petrolieri che scrivono studi di impatto ambientale tanto tranquillizzanti quanto pieni di stupidaggini e, peggio ancora, di menzogne difficilmente non imputabili a malafede, per giustificare attività che rischiano di danneggiare in modo grave economie locali fondamentali, come la pesca e il turismo. A Licata e a Siracusa centinaia di persone sono venute a trovarci manifestando sostegno a Greenpeace e alla Rainbow Warrior. Non solo, mentre un gruppo di attivisti di Greenpeace apriva uno striscione sulla piattaforma Prezioso con il volto di Renzi e la scritta “più trivelle per tutti” si tenevano manifestazioni spontanee nelle città siciliane, decine di Comuni emanavano comunicati di appoggio e perfino alcuni pescherecci sono venuti a ringraziare gli attivisti che occupavano pacificamente la piattaforma petrolifera.

Il percorso di aggregazione delle comunità locali, dei cittadini e degli attori economici, contro le follie petrolifere nello Stretto di Sicilia era partito da tempo. Peccato che, dopo un iniziale sostegno, il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, abbia deciso di tradirci per firmare un accordo con i petrolieri. Si è perso tempo, ma stiamo recuperando. I sindaci siciliani riunitisi a Licata sulla Rainbow Warrior, hanno deciso di attivarsi. Con il coordinamento di ANCI Sicilia stanno scrivendo al presidente Crocetta chiedendogli di impugnare lo “Sblocca Italia” davanti alla Corte Costituzionale. Siamo certi che il prossimo 3 novembre a Noto (Siracusa) - quando è previsto un nuovo incontro di coordinamento - saranno decine i Comuni che confermeranno la marea montante di rigetto dell’opzione petrolifera per una regione che ha altre speranze di futuro e che troppo ha già sofferto per il petrolio. Altro che comitatini!

Alessandro Giannì, Direttore delle campagne Greenpeace Italia 



[1] Sorveglianza epidemiologica in aree interessate da inquinamento ambientale da arsenico: http://www.ccm-network.it/imgs/C_27_MAIN_progetto_7_listaFile_List11_itemName_0_file.pdf