Dopo l'approvazione in Consiglio dei Ministri, il decreto legislativo che l'Italia deve emanare per implementare la normativa europea contro le importazioni di legno illegale rimane bloccato.

A 16 mesi dall'entrata in vigore, il nostro Paese non ha ancora stabilito le sanzioni per le violazioni al Regolamento Europeo del Legno (European Union Timber Regulation - EUTR). Proprio durante la Presidenza del Consiglio dell'Unione Europea, l'Italia non si può permettere di non rispettare i propri obblighi nei confronti dell'Europa.

Così l'ipè, il wengé e le altre specie di legno che provengono dal taglio illegale continuano a entrare nel mercato italiano senza il minimo controllo.

 

Negli ultimi sei mesi, Greenpeace ha segnalato formalmente alcuni di questi casi di illegalità legati a carichi di legno provenienti dal Brasile e dalla Repubblica Democratica del Congo. L'Autorità Competente italiana, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è infatti obbligata dal Regolamento EUTR a prendere comunque le opportune misure per contrastare questo fenomeno (anche in assenza di sanzioni, il Corpo Forestale dello Stato dovrebbe effettuare ispezioni e eventualmente prendere misure quali ad esempio la quarantena per prodotti di origine controversa).

Il Ministro Maurizio Martina aveva promesso il massimo impegno in seguito alla richiesta su twitter dei sostenitori di Greenpeace, ma lo step successivo non viene fatto, perché l'EUTR non è in agenda per la Conferenza Stato-Regioni di questo pomeriggio, e il decreto non vede la pubblicazione.

Se si vuole trasmettere un'immagine rinnovata agli italiani e all'Europa, bisogna adottare le normative comunitarie e lasciare davvero indietro il volto arretrato del Paese. Il Governo italiano deve dimostrare responsabilità anche nei confronti degli Stati membri che hanno già implementato questa normativa comunitaria.

Il legno illegale continua ad arrivare nel nostro Paese perché non esiste uno strumento legislativo utile a contrastare questo commercio, rendendo i consumatori italiani complici della distruzione delle foreste.

Il governo italiano che vuole mirare al futuro guarda da un'altra parte quando si tratta di foreste essenziali per la vita. Ma quale futuro se lo distruggiamo?

Abbiamo denunciato il taglio illegale di legno ipè nell'Amazzonia brasiliana e l'esportazione verso Paesi europei come l'Italia, pubblicando a maggio il risultato di due anni di indagini, che svelano come in Brasile il sistema di controllo forestale venga aggirato facilmente, causando deforestazione e gravi conflitti sociali. 

Esperanza Mora - Campaigner Foreste