La Presidente della Camera Laura Boldrini ha positivamente risposto alle richieste, fatte anche da Greenpeace, di desecretare i documenti relativi alle indagini, citati dalle commissioni parlamentari di indagine sul ciclo dei rifiuti che in questi ultimi lustri si sono occupati di vicende tanto gravi quanto ancora non chiarite.

http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/news/Lettera-a-Grasso-e-Boldrini-desecretare-subito-dossier-su-traffico-rifiuti-tossici/

La desecretazione di alcune centinaia di documenti citati dalle commissioni parlamentari – e rimasti, nonostante i tanti anni trascorsi, ancora secretati – costituirebbe forse la maggiore operazione di trasparenza mai fatta in Italia e di questo dobbiamo dare atto alla Presidente Boldrini che ha preso una iniziativa di enorme rilevanza.

Gli articoli recentemente usciti su il manifesto, a firma Andrea Palladino e Andrea Tornago, hanno però sollevato dubbi sui criteri adottati dai funzionari della Camera per la selezione dei documenti da desecretare. L’analisi, riportata anche dal blog Toxicleaks in questo articolo http://toxicleaks.org/blog/2014/03/05/desecretazione-dossier-spariti/ è che sarebbe stata selezionata solo una piccola parte dei documenti, un centinaio su circa seicento.

Come apprendiamo dalla risposta della Presidenza della Camera pubblicata oggi da il manifesto, i documenti selezionati sono infatti solo 152 (sarebbero quelli relativi alle “navi dei veleni”) su un totale di “migliaia di documenti”.

Sicuramente questa prima desecretazione è un passo in avanti importantissimo ma forse sarebbe il caso di chiedere agli Organi dello Stato che hanno apposto il segreto di assumersi la responsabilità di rispondere sulla desecretazione per tutti i documenti che sono stati citati dalle commissioni parlamentari. Che la pubblicità a questi documenti venga decisa con criteri stabiliti funzionari della Camera sulla base di poche “parole chiave” non sembra né utile né logico.

Se poi la risposta degli Organi dello Stato che hanno “classificato” i documenti dovesse essere quella del 2013, e cioè che i segreti devono restare tali, (http://toxicleaks.org/blog/2014/02/28/servizi-di-sicurezza-veleni-devono-rimanere-segreti/) allora dovrà essere l’autorità politica a prendere le iniziative necessarie a far luce su vicende che da troppi anni rimangono oscure, nonostante l’attenzione ai fenomeni relativi alla gestione dei rifiuti come quello della “terra dei fuochi”, con l’allarme che è stato espresso anche dal Presidente della Repubblica.

Giuseppe Onufrio - Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia