Nei giorni della scomparsa del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, vogliamo ricordare un momento importante della storia di Greenpeace in Italia. Era il 1995 e Greenpeace era impegnata in una campagna internazionale contro i test atomici francesi negli atolli di Mururoa e Fangatafua nel Pacifico.

La Rainbow Warrior II navigava verso il Pacifico per commemorare il decennale dell’affondamento della Rainbow Warrior I in Nuova Zelanda ma quel viaggio si era trasformato in un’azione di protesta – che sarebbe durata per mesi – dopo l’annuncio di Chirac di riprendere i test atomici sospesi nel 1992.

Il 4 luglio un’azione all’ambasciata francese insieme a Gianna Nannini lancia la campagna anche in Italia. Pochi giorni dopo,la Rai manda in onda il film “Affondate Greenpeace, una ricostruzione dell’attentato del 1985 ad opera dei servizi segreti francesi che affondò la Rainbow Warrior I e provocò la morte del fotografo portoghese Fernando Pereira. Il 12 luglio il Presidente Scalfaro riceve una delegazione di Greenpeace Italia - di cui facevo parte anch’io insieme al nostro Presidente Ivan Novelli - e utilizza quest’incontro per prendere una posizione di forte denuncia.

Da amico della Francia” il Presidente Scalfaro chiede a Chirac un “atto di umiltà” per fermare esperimenti che sono “in odio al concetto di pace”, aggiungendo che quelle di Greenpeace sono “azioni di pace e non contro qualcuno. L'incontro ha un impatto fortissimo e quel momento segna anche una crisi di rapporti tra Italia e Francia. Molti Paesi assumono una posizione critica, ma non forte e decisa come quella di Scalfaro.

Una cosa simile non era mai accaduta. Quell’incontro – dopo decine di migliaia di cartoline e fax inviati dai cittadini al Presidente della Repubblica – rappresentava il più alto riconoscimento delle nostre ragioni. È così che vogliamo ricordare Oscar Luigi Scalfaro, come un grande uomo di pace.

  Giuseppe Onufrio,
  direttore esecutivo di Greenpeace Italia