Il 2 ottobre è stata un'altra delle giornate più emozionanti della mia vita da campaigner di Greenpeace. Mentre i nostri climber si calavano giù dal balcone del gigantesco padiglione B del Salone Nautico di Genova, mi si è fermato per un attimo il respiro e l'emozione è scoppiata a mille. Quando poi i due striscioni sono stati aperti, non ho potuto trattenere un urlo di gioia e una sensazione forte di orgoglio: orgoglio di essere parte di un'organizzazione come Greenpeace, che ha il coraggio di  denunciare, orgoglio di essere una degli attivisti che sono sempre pronti a mettersi in gioco in prima persona per difendere il nostro pianeta.



SERVE UN SANTUARIO, NON UN CIMITERO, questo il messaggio che abbiamo lanciato dal 50esimo Salone nautico e al lato della scritta un enorme disegno di uno scheletro di balena. Il Santuario dei cetacei, un'area che dovrebbe essere protetta, versa in una situazione di grave degrado. Minacce come l'inquinamento e il traffico marittimo stanno mettendo a serio rischio questo prezioso ecosistema marino. Balene e delfini diminuiscono. Nonostante le nostre denunce il Ministero dell'Ambiente continua a non fare nulla.


L'estate scorsa le nostre analisi evidenziavano un forte inquinamento da batteri fecali in alto mare, e una seria contaminazione da sostanze tossiche nei pesci del Santuario, spesso oltre limiti di legge.


Non cè più tempo da perdere! Per questo, proprio da Genova, sede simbolo del Santuario, abbiamo chiesto un incontro urgente a Toscana, Liguria e Sardegna per discutere misure concrete di tutela, a partire da regole precise proprio per il traffico marittimo.


E qualcosa si è mosso: nel corso della nostra azione, abbiamo ricevuto un primo segnale dalla Regione Liguria. Il suo Assessore all'Ambiente si è impegnato a incontrarci entro il 20 ottobre. Adesso aspettiamo che anche le altre Regioni dimostrino chiaramente di voler difendere il Santuario.


Tra un anno si compiranno dieci anni della nascita del Santuario dei Cetacei. Noi continueremo a batterci affinchè quest'area di mare sia davvero protetta e affinchè, navigando tra le acque del Santuario, si possano ancora fare incontri magici con balene e delfini.


I climber sono scesi, le tv hanno fatto le ultime riprese e noi piano piano siamo tornati a casa, stanchi ma felici perchè ancora una volta senza paura abbiamo fatto sentire la nostra voce.


Grazie a tutti! Credendoci..insieme.. possiamo davvero cambiare il mondo!

Giorgia Monti (Responsabile Campagna Mare, Greenpeace Italia)