Come sarà successo a molti, la brutta notizia della scomparsa di Steve Jobs mi è caduta addosso stamattina, prima che fossi completamente sveglio. Ho provato tristezza, solo dopo ho pensato a quello che Jobs ci lascia. Mentre per molti la sua eredità sono i suoi prodotti, per me è nei cambiamenti compiuti dalla Apple sotto la sua gestione, cambiamenti che vale la pena ricordare, in grado di guidare l’industria elettronica verso un futuro pulito.

Tra Greenpeace e Apple c’è una storia. Apple e Steve Jobs sono state figure centrali durante la nostra campagna per un’industria elettronica più verde. Non ho mai incontrato Jobs, ma penso di poter affermare con certezza che non è mai stato un fan di Greenpeace. Nonostante questo, nel 2007 ha fatto la straordinaria promessa di fare della Apple la prima azienda produttrice di computer a voler eliminare le sostanze tossiche dalle proprie produzioni. Nel 2008 la Apple ha prodotto i primi computer praticamente liberi da PVC e BFRs. Jobs ha chiaramente compreso quanto contasse che Apple fosse la prima a farlo.

Oggi, tutti i prodotti Apple vengono assemblati senza queste sostanze tossiche e HP, Acer e altre aziende hanno seguito il suo esempio. Esempio che da solo ha fatto di Jobs un valido alleato nella lotta per un futuro senza sostanze tossiche.

Apple e il resto dell’industria elettronica hanno ancora molto da fare per diventare realmente sostenibili, sia per quello che riguarda la produzione senza sostanze tossiche sia per un futuro basato su fonti di energia pulita.

Ma oggi è il giorno di ricordare che tra i tanti risultati ottenuti da Jobs nell’industria tecnologica, uno dei meno conosciuti è uno dei più importanti. Abbiamo bisogno di molti altri leader come Jobs a capo di aziende internazionali che abbiano la visione, la capacità di leadership e la personalità per trovare soluzioni concrete alle sfide ambientali contemporanee.

Riposa in pace Steve Jobs, e grazie per aver lasciato al mondo una Apple più verde.