Questa mattina siamo saliti fino al cratere del Monte Fuji. La nostra spedizione internazionale composta da 11 attivisti-alpinisti provenienti da 11 paesi diversi è partita all'alba e ha raggiunto la vetta intorno a mezzogiorno. Questo perfetto cono vulcanico, la vetta più´alta del Giappone (3776 metri), viene scalato ogni  estate da migliaia di pellegrini ma nel periodo invernale è chiuso alle scalate. Oggi noi attivisti di Greenpeace siamo arrivati in cima alla montagna per commemorare le vittime del disastro nucleare di Fukushima, la cui ricorrenza cade il prossimo 11 marzo.

Sferzati da raffiche di vento fino a 160 chilometri orari, abbiamo esposto una colorata catena di messaggi di solidarietà raccolti attraverso twitter da tutte le parti del mondo per le persone colpite dal disastro nucleare. 

I messaggi chiedono al governo giapponese di ascoltare finalmente i cittadini e chiudere permanentemente le due ultime centrali ancora attive nel Paese - uno dei più sismicamente attivi al mondo – e passare all'utilizzo di energie rinnovabili e risparmio energetico.

Per me è stato un onore far parte di questo gruppo di attivisti, faticare lungo il pendio ghiacciato della montagna assieme a loro, non con il solito scopo fine a se stesso di arrivare in vetta, ma per portare più in alto possibile il messaggio antinucleare nostro e di molte altre persone.

Saluti dal Giappone,


 Alessio,
 attivista e alpinista di Greenpeace