Eccoci di rientro da Milano dove abbiamo organizzato la prima Greenpeace Business conference per il settore cartario. Confesso che fino all'ultimo momento non sapevo cosa aspettarmi.
Abbiamo invitato tantissime aziende del settore cartario e, con grande soddisfazione di tutto il nostro team, tutti gli attori più importanti della filiera.


Ieri mattina mentre attraverso un'umida Milano fischiettavo tra me e me "love is in the air" dei fratelli Young, un inconscio antidoto alle cattive intenzioni di quella fetta di industria che veniva a sentire ciò che avevamo da dire. Con mia grande sorpresa, invece, tutte le aziende presenti erano suddivise in due categorie. Quelle veramente interessate a capire in cosa consistono le nostre nuove linee guida a Deforestazione Zero e quelle, diciamocelo, che se la facevano un po’ sotto, pensando a chissà quale rapporto scandalo stavamo per lanciargli contro.


Dopo una breve ed efficace presentazione del nostro direttore esecutivo Giuseppe Onufrio, ho illustrato la situazione indonesiana, gli effetti della produzione della polpa di cellulosa di APP e come il nostro mercato, acquistando dal sud est asiatico, acceleri i fenomeni della deforestazione.

Poi Mondadori ha spiegato come controllano e intendono controllare meglio d'ora in avanti tutta la loro filiera e ha annunciato il primo passo verso libri sempre più amici delle foreste. Già dall'inizio dell'anno prossimo, utilizzando esclusivamente carta FSC in alcune delle collane di maggior prestigio e qualità letteraria (tra cui Strade Blu, Einaudi Stile Libero, e, nel mondo junior, alcune collane di Geronimo Stilton, Scooby-Doo e Flambus Green di Piemme). È solo un primo passo…ma importante, se considerate che Mondadori consuma uan quantità di carta tale che se fosse un unico foglio raggiungerebbe una lunghezza pari a due volte la distanza dalla terra alla luna!

Sono intervenuti anche Fedrigoni, Cariolaro e Coop e il nostro scrittore per le foreste, Andrea De Carlo. A concludere il nostro direttore delle campagne, Alessandro Giannì. Ha ribadito a tutti che esiste un modo per non "scaricare nel water" le risorse forestali e tutte le aziende che vorranno impegnarsi in politiche di acquisto virtuose potranno contare sempre sul nostro aiuto per migliorare progressivamente.

Non è mancato il momento polemico (sennò non ci saremmo divertiti abbastanza) con Antonio Brunori del PEFC che è intervenuto per reiterare il suo sdegno per la nostra "sordida operazione di marketing" (a noi nota come classifica "Foreste a rotoli" ). Abbiamo risposto per le rime, ricordando i rapporti di PEFC con APP!

Nel pomeriggio abbiamo anche organizzato un workshop a porte chiuse con alcune aziende per discutere le linee guida. Da alcune di queste aziende abbiamo tanto da imparare: soltanto conoscendo a fondo i processi industriali e i flussi di mercato riusciremo a proporre soluzioni efficaci per fermare la deforestazione. Ma anche le aziende avevano davvero voglia di ascoltare Greenpeace.


Perché la nostra voce viene considerata seriamente.

Perché nessuno riesce a mettere in dubbio che quanto denunciamo sia vero.

Perché le soluzioni che proponiamo non sono poi così impossibili da seguire.


Green Love is in the air

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Chiara Campione


(Greenpeace Italia, Responsabile campagna Foreste)