News - 17 ottobre, 2013
Una nuova importantissima manifestazione di solidarietà per i nostri #Arctic30 è arrivata questa mattina da 11 premi Nobel per la Pace che, in una lettera congiunta inviata a Putin, hanno chiesto un intervento immediato per i 28 attivisti e i due giornalisti freelance accusati di pirateria.
L’arcivescovo sudafricano
Desmond Tutu, la guatelmateca
Rigoberta Menchu, l’ex presidente del Costa Rica
Oscar Arias Sanchez, le pacifiste nordirlandesi
Betty Williams e
Mairead Maguire, la pacifista statunitense
Jody Williams, la liberiana
Leymah Gbowee, la yemenita
Tawakkol Karman, l’avvocato e pacifista iraniana
Shirin Ebadi, l’ex presidente di Timor Est
Jose Ramos Horta e l’argentino
Adolpho Perez Esquivel, hanno scritto a Putin affinchè "faccia tutto il possibile per assicurare che cada l’accusa di pirateria, eccessiva, nei confronti dei 28 attivisti di Greenpeace e dei due giornalisti freelance, e che
ogni accusa contestata trovi riscontro nel diritto internazionale e nella legge russa”.
I membri dell'equipaggio dell'Arctic Sunrise sono detenuti da circa tre settimane in custodia cautelare in Russia, in attesa dell'esito delle indagini per l'assurda accusa di pirateria, per aver tentato di protestare pacificamente in difesa dell'Artico presso una piattaforma Gazprom nel Mar di Pechora. Per questo, rischiano fino a 15 anni di carcere.
Proprio la difesa di un tesoro prezioso per l'umanità come l'Artico deve essere prioritaria per tutti noi. "Le trivellazioni petrolifere nell’Artico - si legge nella lettera - sono un’impresa ad alto rischio. Una fuoriuscita di petrolio in queste acque avrebbe un impatto catastrofico su uno degli ultimi ambienti integri del Pianeta, sulle comunità che vi abitano e su specie animali già minacciate d’estinzione. I rischi di simili incidenti ci sono sempre e i piani di risposta dell’industria petrolifera sono totalmente inadeguati. I cambiamenti climatici ci minacciano tutti, ma sono i più vulnerabili del Pianeta che pagheranno i costi maggiori se i Paesi più sviluppati non agiscono ora”.
L'appello degli 11 Nobel si aggiunge a quello lanciato dalle Madri di Plaza de Mayo proprio ieri e al milione e mezzo di firme arrivate in poche settimane da tutto il mondo per chiedere che Cristian e gli altri #Arctic30 vengano liberati immediatamente.