News - 2 ottobre, 2013
Pirateria. Questa l'accusa formalizzata stamattina dagli inquirenti russi agli attivisti Ana Paula Alminhana, Sini Saarela, Dima Litvinov, Roman Dolgov. Stesso destino per Kieron Bryan, uno dei due freelance a bordo della nave. Rischiano tutti fino a 15 anni di carcere.
Ana Paula Alminhana
Attivista brasiliana - ©Dmitri Sharomov/Greenpeace
Questa incredibile accusa di pirateria è rivolta a uomini e donne il cui unico crimine è quello di avere una coscienza. E, per ironia della sorte, arriva proprio nella Giornata Internazionale della nonviolenza, promossa dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite sin dal 2007 per celebrare l'anniversario della nascita del Mahatma Gandhi.
«I coraggiosi attivisti dell’Arctic Sunrise hanno protestato contro la piattaforma della Gazprom per attirare l’attenzione sulla lenta ma inesorabile distruzione dell’Artico - afferma Kumi Naidoo, direttore di Greenpeace International - il ghiaccio si sta sciogliendo e le compagnie petrolifere si spostano a nord per estrarre quei combustibili fossili che contribuiscono alla fusione dei ghiacci. 30 uomini e donne, giovani e meno giovani, hanno fatto qualcosa per impedire questa distruzione. Come in passato, il loro coraggio e la loro determinazione è al servizio di un futuro migliore per i nostri figli. Hanno agito nell’interesse di tutti noi, ora dobbiamo attivarci e sostenerli nel momento in cui vengono rivolte loro accuse tanto gravi e irrazionali».
A chiedere la liberazione degli attivisti sono al momento oltre un milione di persone nel mondo, tra cui il Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel, l’attore Ewan McGregor e organizzazioni come Amnesty International, Human Rights Watch.
Non basta però, unisciti a noi: #FreeTheArctic30 subito! Firma su www.greenpeace.it/arctic