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Dall'UE primo accordo sulla Politica Comune della Pesca

News - 30 maggio, 2013
Buone notizie per il mare e i pescatori artigianali. Dopo quasi due anni di negoziazioni, l'UE è riuscita a fare un passo decisivo in avanti verso un accordo finale sulla riforma della Politica Comune della Pesca (CFP). Due gli obiettivi annunciati oggi: recuperare gli stock ittici e favorire la pesca sostenibile.

giovedì 30 maggio 2013

CFP Paper Boats Delivered To The European Union © Philip Reynaers / Greenpeace

Solo due giorni fa, all'inizio delle contrattazioni, abbiamo consegnato ai negoziatori della CFP le oltre 100 mila barchette raccolte durante il tour "Sostieni chi pesca sostenibile". Insieme a oltre 100 mila cittadini, abbiamo chiesto al Parlamento e ai Ministri europei - in forte conflitto su quanto ambiziosa dovesse essere la nuova Politica Comune della Pesca - una riforma capace di tutelare il mare e i pescatori artigianali.

Punti di forza e aspetti da migliorare. Ecco cosa stabilisce l'accordo raggiunto oggi tra il Parlamento europeo e il Consiglio:

-    l'obbligo di porre fine alla pesca eccessiva entro il 2015 per la maggior parte degli stock europei, ma consente di posticipare il limite di 5 anni in casi eccezionali dove la riduzione della pressione di pesca potrebbe "seriamente mettere a rischio la sostenibilità economica e sociale delle flotte di pesca".

-    un impegno a ricostituire gli stock, anche se non stabilisce una scadenza precisa per raggiungere livelli di sostenibilità.

Con queste nuove norme i governi nazionali dovranno eliminare la capacità di pesca in eccesso delle proprie flotte e adottare criteri ambientali e sociali trasparenti per l'accesso a zone e quote di pesca. In futuro sarà proibito ai pescherecci europei di praticare la pesca eccessiva nelle acque territoriali di altri Paesi. E la quantità di pesce che potrà essere rigettata in mare sarà ridotta.

Non siamo ancora alla fase finale. Ora l'accordo dovrà essere approvato dal Coreper, il comitato che riunisce i rappresentanti permanenti degli Stati membri dell'Unione europea, mentre alcuni dettagli tecnici andranno definiti ulteriormente. Non solo, la nuova struttura dei finanziamenti europei alla pesca deve ancora essere approvata.

Nel frattempo, grazie al vostro aiuto, continueremo a fare pressione su chi deve decidere del futuro dei nostri mari.

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