“G7: go renewable, go clean & independent”: è questo il messaggio che abbiamo lanciato oggi, con un enorme banner dalla terrazza del Pincio a Roma, mentre i ministri dell’energia dei Paesi del G7 sono riuniti per decidere il futuro energetico globale.
Chiediamo ai leader del G7 e a quelli europei di promuovere stabilità e sicurezza energetica attraverso un grande piano di sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza: l’unica via per aumentare l’indipendenza energetica.
Sul tavolo dei ministri la riduzione della dipendenza dalla Russia, alla luce della crisi ucraina, che le maggiori potenze si apprestano a “risolvere” in modo del tutto inadeguato: ad esempio continuando ad importare gas, petrolio e carbone cambiando fornitore dal Medio Oriente o dal Nord America, come proposto da Regno Unito e Polonia. Una finta soluzione, che continuerebbe a porre problemi ambientali e sanitari, e non avrebbe alcun effetto sulle importazioni del gas russo prima del 2030!
Alcuni propongono la via del nucleare: una strada impraticabile anche alla luce dei problemi tecnici, di costi e di tempo.
Per altri la soluzione potrebbe essere nel carbone: la fonte più deleteria per il clima, responsabile da sola di oltre il 40%% delle emissioni di gas serra.
Una politica vecchia, che mette a rischio tutti gli impegni comunitari per la lotta ai cambiamenti climatici.
Obiettivi pur modesti di sviluppo delle rinnovabili, come dimostrato dalla Commissione Europea, sarebbero invece già sufficienti a ridurre l’importazione di gas russo del 29% al 2030 e del 54% al 2050!
I cittadini europei inoltre, come indicano numerosi sondaggi, hanno espresso uno schiacciante consenso allo sviluppo delle rinnovabili.
È ora che i leader smettano di cedere alle pressioni delle grandi lobby dell’energia di gruppi quali Bp, Shell, EDF, Iberdrola, PGE, RWE, Eon, ENEL, ENI, Vattenfall, Iberdrola e CEZ, interessati a tenere le nostre economie ostaggio delle fonti fossili, e comincino a dare risposte concrete alle richieste dei cittadini.
Leggi il briefing “G7 Energia. Vogliamo l'indipendenza energetica dai combustibili fossili, non dalla Russia”.