Questo sito utilizza cookie tecnici propri per migliorare la tua navigazione e cookie di terze parti per analisi statistiche e condivisione dei contenuti. Procedendo con la navigazione acconsenti all'uso di tutti i cookie. Per saperne di più clicca qui.

Attivisti aggrediti da un peschereccio

News - 22 giugno, 2009
Sono stati strattonati e respinti con gli idratanti. Una di loro è stata presa selvaggiamente a pugni sul viso. È successo questa mattina, quando i nostri attivisti hanno cercato di effettuare un'ispezione pacifica del peschereccio spagnolo 'Cabo Tinoso Dos' nel porto di La Valletta a Malta.

Attivista di Greenpeace aggredita a Malta da un peschereccio spagnolo.

L'aggressione è cominciata nel momento in cui gli attivisti hanno aperto lo striscione con il messaggio 'Bluefin Tuna Massacre' (Massacro del tonno rosso), per evidenziare le attività di pesca non-sostenibile di tali imbarcazioni, parte di una flotta industriale che minaccia l'intera industria del tonno rosso. La nostra protesta non violenta fa parte delle attività di denuncia contro la pesca pirata che vedranno impegnata la Rainbow Warrior nel Mediterraneo per i prossimi mesi.

La gestione del tonno rosso è affidata alla Commissione Internazionale per la conservazione dei tonni dell'Atlantico (ICCAT), un'organizzazione intergovernativa di cui l'Unione europea è membro attivo e influente. Oggi vige un paradossale "piano di recupero", che consente di pescare il 47 per cento in più rispetto al limite massimo sostenibile, per questo siamo convinti che le attuali politiche dell'ICCAT porteranno molte specie all'estinzione.

Dal 2006, proprio gli scienziati dell'ICCAT hanno suonato il campanello d'allarme sullo stato dello stock del tonno rosso. Hanno raccomandato di non pescare al di sopra di 15.000 tonnellate e di proteggere le zone di riproduzione durante i mesi cruciali di maggio e giugno. La pescata effettiva per il 2007 è stata stimata a 61.000 tonnellate, il doppio del limite legale consentito per quell'anno, e più di quattro volte il livello raccomandato per evitare il collasso della popolazione.

Mentre le flotte industriali continuano a saccheggiare nelle aree di riproduzione, le comunità locali, che pescano da generazioni, sono state ridotte a trasferire nelle gabbie gli ultimi esemplari di una specie minacciata, per metterli all'ingrasso prima di esportarli dall'altra parte del mondo.

La pesca eccessiva di questa flotta industriale, rischia di far scomparire completamente il tonno rosso. I Governi dovrebbero istituire riserve marine protette nelle zone di riproduzione delle specie per cominciare a dare una chance di recupero alla popolazione.

Categorie