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No Carbone. Azioni in Belgio e Regno Unito

News - 7 novembre, 2008
Più di ottanta attivisti di Greenpeace hanno installato migliaia di "girandole" a vento all'interno del sito dove il gruppo E.ON vorrebbe realizzare una nuova centrale a carbone, ad Anversa. Con questa protesta Greenpeace chiede al governo belga di non rilasciare l'autorizzazione ma promuovere lo sviluppo dell'eolico, favorendo così l'indipendenza energetica del Paese.

Azione di protesta in Belgio contro il progetto di costruire una nuova centrale a carbone

Il colosso tedesco dell'energia E.ON prevede la costruzione ad Anversa di una centrale a carbone di 1100 MW, un impianto che emetterebbe oltre 6 milioni di tonnellate di CO2 all'anno. In Europa la compagnia pianifica investimenti per 50 miliardi di euro entro il 2010, e solamente 6 miliardi - il 12 per cento - saranno destinati per le rinnovabili. Il resto verrà utilizzato per realizzare otto centrali a carbone in Germania, Regno Unito, Olanda, Belgio e Italia.

In quasi tutti questi Paesi, Greenpeace ha già manifestato contro i piani di E.ON. In Sardegna gli attivisti hanno bloccato per un giorno intero la centrale di Fiume Santo, per chiedere all'azienda di abbandonare il progetto di realizzare un nuovo gruppo a carbone e promuovere invece lo sviluppo dell'eolico nella regione più ventosa d'Italia. La Sardegna è stata la seconda tappa del tour italiano "Nocarbone" a bordo dell'Arctic Sunrise.

Pochi giorni fa invece nel Regno Unito una decina di imbarcazioni di Greenpeace - partite dalla nave 'Rainbow Warrior'- hanno invaso pacificamente la centrale a carbone di E.ON a Kingsnorth, un impianto che emetterà la stessa quantità di CO2 degli ultimi 30 Paesi emettitori di gas serra nel mondo. La protesta arriva dopo circa un mese dalla storica decisione della Corte penale britannica di assolvere i sei attivisti di Greenpeace che nel 2007 avevano scalato la ciminiera dell'impianto di Kingsnorth per chiedere al premier britannico di non dare l'autorizzazione al progetto di E.ON.

Dopo le attività della Arctic Sunrise in Italia, la Rainbow Warrior sta ora continuando il tour "Quit Coal" nel nord Europa, per chiedere ai governi europei di ridurre la dipendenza dal carbone - il combustibile fossile più inquinante per il clima - in vista della conferenza dei cambiamenti climatici dell'ONU che avrà luogo a Poznan, in Polonia, il prossimo dicembre.

Il nuovo scenario "Energy [R]evolution" di Greenpeace mostra che le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica sono in grado di soddisfare oltre la metà del fabbisogno di energia mondiale riducendo le emissioni di gas serra del 50% al 2050. L'unica possibilità per salvare il Pianeta dai più disastrosi impatti dei cambiamenti climatici.

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