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Con i sindaci sardi "in pericolo" di fronte al ministero dell'Ambiente

News - 29 settembre, 2009
Insieme a una delegazione di autorità sarde con i segnali di pericolo sulla testa ci siamo presentati di fronte al ministero dell'Ambiente per chiedere un incontro con la Prestigiacomo. Vogliamo la protezione delle Bocche di Bonifacio, lo stretto tra la Sardegna e la Corsica che rischia quotidianamente la tragedia ambientale a causa del transito di centinaia di navi con carichi pericolosi.

Greenpeace con le autorità sarde di fronte al Ministero dell'Ambiente

È da mesi che cerchiamo di avere un incontro con il ministro Prestigiacomo. La situazione dello stretto di Bonifacio è insostenibile. Ad agosto a bordo della nostra Rainbow Warrior è stato firmato da più di trenta rappresentanti di Enti locali di Sardegna e Corsica un Appello rivolto ai ministri dell'Ambiente di Italia e Francia.

Mentre il ministro francese dell'Ambiente sta portando avanti il lavoro per impedire che in quella zona ad alto rischio transitino navi con materiali pericolosi, il ministro italiano finora è stato completamente sordo. E sulla testa di tutti pende la spada di Damocle di un possibile e imminente disastro ambientale. Il ministro Prestigiacomo vuole esserne responsabile?

Nello Stretto transitano transito di più di tremila imbarcazioni cargo l'anno, di cui il dieci per cento trasporta sostanze pericolose. Italia e Francia hanno vietato il transito di navi con carichi a rischio, ma purtroppo, questo divieto non si applica a tutte le altre bandiere.

La nostra delegazione è stata ricevuta dalla Direzione generale del Ministero. Durante il colloquio, Greenpeace ha chiesto un calendario preciso in cui il ministro Prestigiacomo si incontri con il Ministro francese per presentare all'Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) una proposta per l'inserimento dello stretto nell'elenco delle Aree Marine Particolarmente Sensibili (PSSA).

La Direzione generale si è impegnata a partecipare a un incontro con le comunità locali per avviare il progetto del Parco marino internazionale e ad aggiornare la delegazione presente sui progressi riguardo l'avvio di queste misure entro fine ottobre.

Nonostante la disponibilità della Direzione generale, siamo delusi dell'assenza del Ministro. Continueremo a chiedere con le comunità locali che sia il ministro in persona a impegnarsi per la protezione delle Bocche. Le richieste del nostro appello non possono più essere ignorate. O forse dovremo attendere l'incidente che presto o tardi ci sarà?

Le Bocche, inoltre, si trovano all'interno del Santuario dei Cetacei "Pelagos", un'area di mare compresa tra Costa Azzurra, Toscana e Nord della Sardegna. Da tempo denunciamo il degrado del Santuario, fornendo precisi dati al Ministero e chiedendo che si prendano provvedimenti a riguardo. Nulla finora è stato fatto!

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