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S.O.S. balene: l'Islanda riapre la caccia!

News - 19 ottobre, 2006
Allarme rosso per i grandi cetacei: l'Islanda riapre la caccia commerciale alle balene. Tre anni fa Greenpeace aveva deciso di sostenere l'ecoturismo in Islanda, chiedendo in cambio, al governo islandese, di non riprendere le attività di caccia: 70.000 potenziali turisti avevano risposto al nostro appello. Ma la politica ha la memoria corta.

Il Governo islandese ha deciso di riaprire la caccia commerciale alle balene.

Uccidere una balena è un'azione irragionevole non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico. Sono, infatti, migliaia i turisti che ogni anno si recano in Islanda per praticare il whale watching. Questi turisti vorrebbero osservare le balene da vive e non certo assistere al loro massacro. Gli islandesi rischiano, con questa decisione irresponsabile, di perdere un'importante fonte di reddito: in molti stanno infatti già cancellando i viaggi programmati in questa zona.

In Islanda nessuno mangia più la carne di balena! Secondo un recente sondaggio, solo l'1,1 per cento della popolazione mangia carne di balena una o più volte a settimana, mentre l'82 per cento dei ragazzi tra i 16 e i 24 anni non l'ha mai mangiata. Allora perché investire in un'industria del passato, gestita da un'unica impresa?

Nel paese operano 12 compagnie di whale watching per un giro d'affari stimato nel 2001 in 8,5 milioni di dollari. Il giro d'affari legato alla caccia alle balene dal 1986 al 1989 - anno nel quale è stata bloccata - è  di appena 3-4 milioni di dollari.

La quota di caccia prevista è di 30 balenottere minori e 9 balenottere comuni. Se non ci opporremo con tenacia a questa decisione, il mare perderà, nei prossimi mesi, altre 39 magnifiche creature. Contrariamente a quanto ritiene il governo islandese, le balene sono una specie in pericolo e la balenottera comune - ormai tutt'altro che comune - è in via d'estinzione.

Greenpeace si batte contro la caccia alle balene dal 1975. Non ci stancheremo mai di denunciare questo inutile massacro. I nostri gommoni continueranno a sfrecciare in mare sfidando gli arpioni delle navi baleniere, fino a quando non verrà imposto e rispettato un divieto definitivo a questo tipo di caccia.

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