Greenpeace in azione contro il carbone
20:45 Ancora in cima alle quattro
centrali
Gli attivisti di Greenpeace rimangono in cima a quattro centrali
a carbone (o in via di trasformazione) - Brindisi, Porto Tolle,
Fusina/Marghera, Vado Ligure - che occupano da questa mattina. Gli
attivisti e membri dello staff fermati a Porto Tolle sono stati
quasi tutti rilasciati, o dovrebbero esserlo a breve. All'impianto
di Marghera, il nastro trasportatore di carbone è stato
inizialmente fermato dall'azienda, Enel, e poi riattivato.
Greenpeace ha discusso la situazione con i lavoratori, ma tutto
resta calmo per il momento. A Porto Tolle e Vado Ligure, comitati
locali di cittadini hanno portato la loro solidarietà agli
attivisti in azione.
19:10 Brindisi
Nel pomeriggio attimi di apprensione quando tre lavoratori hanno
avvicinato gli ancoraggi dei climbers a 70 metri di altezza, i
lavoratori non hanno toccato le corde e si sono poi allontanati. La
Digos dovrebbe identificarli.
18:40 Porto Tolle
Greenpeace protesta per lo stato di fermo che si protrae da
diverse ore per alcuni attivisti e giornalisti presenti all'azione
alla centrale di Porto Tolle, in Provincia di Rovigo. Fin da questa
mattina, infatti, sono stati portati in commissariato - per essere
identificati - 4 attivisti che avevano partecipato all'azione
presso la locale centrale ENEL, in via di riconversione a carbone.
Sono stati portati in commissariato, poco dopo, anche 3 giornalisti
(un fotografo, un video operatore e un suo assistente) che nulla
hanno a che vedere con Greenpeace e nel pomeriggio anche due membri
dello staff dell'organizzazione, che si trovavano all'esterno della
centrale. Nonostante i solleciti del legale di Greenpeace, tutte le
persone coinvolte - attivisti e non - non sono state ancora
rilasciate. Contemporaneamente, ad altri giornalisti e operatori è
stato impedito di avvicinarsi alla centrale per svolgere il proprio
lavoro di informazione presso l'opinione pubblica.
16:30 Porto Tolle
Giornalisti e operatori
accorsi presso la
centrale per documentare quello
che sta accadendo sono stati tenuti lontani e non possono svolgere
il loro lavoro.
15:50 Brindisi
Gli attivisti sono ancora in posizione,
in sicurezza, sul nastro trasportatore e sulla ciminiera. Il gruppo
sulla ciminiera, dopo avere lavorato per ore a comporre un
messaggio per il G8, si è messa ora all'ombra, in attesa che calino
le temperature. Non sono state registrate particolari reazioni da
parte delle forze dell'ordine o dei lavoratori.
15:35 Vado Ligure
Alcuni cittadini, membri di comitati
locali contrari alla centrale, hanno sostenuto l'azione di
Greenpeace, formando capannelli di persone e portando acqua. Un po'
di vento sta rallentando l'apertura dei banner. A buon punto la
scrittura di un messaggio per il G8, a favore di una forte azione
sul clima.
15:24 Fusina, Marghera
Frequenti contatti con la direzione, dopo che questa aveva
deciso di fermare l'alimentazione della centrale, nonostante che
questa non fosse l'intenzione degli attivisti di Greenpeace. Il
nastro trasportatore è stato ora rimesso in funzione. Gli operai -
che hanno prima esposto alcuni messaggi contrari all'azione - hanno
poi accolto senza ostilità la visita di una delegazione di
Greenpeace all'interno della centrale, per verificare la sicurezza
delle persone in azione. Gli attivisti restano in posizione. In
apertura un grande banner relativo ai posti di lavoro (un milione
al 2020, solo nelle nazioni del G8) che si potranno creare con il
passaggio alle fonti rinnovabili e all'efficienza energetica.
15:15 Porto Tolle
Gli attivisti alla base della ciminiera sono stati portati via.
Sembra che 7 di essi siano stati fermati dalle forze dell'ordine. È
difficile verificare perché l'ufficio stampa ha una mobilità
ridotta. Anche alcuni fotografi e operatori video sono stati
fermati e portati al commissariato. Nel frattempo, i climber sulla
ciminiera stanno continuando a comporre un messaggio per il G8.
Sembra che i pompieri abbiano provato ad aprire la botola di
accesso alla ciminiera, ma senza successo. Nella mattinata,
protesta degli operai. Ora situazione tranquilla.
13:10 Fusina, Marghera
La direzione dell'impianto ha deciso di bloccare il nastro
trasportatore, nonostante gli attivisti abbiano precisato non
essere questo il loro obiettivo. Greenpeace non si ritiene
responsabile in alcun modo di eventuali blackout che potrebbero
avvenire in seguito a simili decisioni delle proprietà. Di
conseguenza, se l'impianto di Fusina dovesse essere fermato, questo
atto è da imputare esclusivamente alla volontà di Enel
Produzione.
11:50 PortoTolle
Almeno quattro attivisti alla base della ciminiera sono stati
portati via dalle Forze dell'Ordine, mentre in cima alla stessa è
sempre in corso l'azione.
10:56 Fusina, Marghera
Stanno cercando di rimuovere i climber dalla gru.
10:00 Le 18 nazioni degli attivisti
Le diciotto nazioni dalle quali provengono gli attivisti di
Greenpeace: Regno Unito, Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia,
Canada, Italia, Brasile, Finlandia, Israele, Turchia, Grecia,
Polonia, Filippine, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria,
Spagna.
09:41 Aggiornamento da Brindisi, Puglia
Sei attivisti hanno occupato il nastro che trasporta il carbone
alla fornace della centrale che emette più CO2 in Italia, per
interrompere le emissioni. Altri sette attivisti hanno scalato la
ciminiera dell'impianto.
09:36 Aggiornamento da Fusina, a
Marghera
Cinque attivisti hanno occupato il nastro che trasporta il
carbone all'impianto di Fusina. Altri quindici attivisti hanno
occupato alcune gru e la ciminiera della centrale da dove hanno
aperto due banner: il primo con la scritta "G8: TAKE CLIMATE
LEADERSHIP", il secondo con la scritta: "ENERGY REVOLUTION = GREEN
JOBS".
09:32 Aggiornamento da Porto Tolle (Delta del
Po)
Sei attivisti hanno scalato la ciminiera di questa centrale a
olio combustibile che sta per essere riconvertita a carbone, mentre
un'altra decina è alla base della stessa ciminiera. Dopo la
riconversione, l'impianto emetterà oltre 10 milioni di tonnellate
di CO2: una follia, considerando che secondo il Protocollo di Kyoto
l'Italia dovrebbe tagliare le emissioni di 100 milioni di
tonnellate, non aumentarle!
09:20 Aggiornamento da Vado Ligure
(Savona)
Undici attivisti hanno scalato entrambe le ciminiere, appendendo
alcuni striscioni che andranno a comporre la scritta "TIME TO LEAD
ON CLIMATE" ("È il momento di agire sul clima") sulla prima, e
occupando la seconda con un bivacco sospeso.
07:30 Oltre cento attivisti occupano quattro
centrali a carbone
Dalle prime ore di questa mattina gli attivisti, provenienti da
18 nazioni diverse, hanno occupato nastri di trasporto e scalato le
gru e le ciminiere delle centrali a carbone di Brindisi, Fusina a
Marghera (Venezia), Vado Ligure (Savona) e Porto Tolle.
Nel dettaglio, gli attivisti di Greenpeace hanno occupato il
nastro trasportatore e la ciminiera di Brindisi, nastro
trasportatore, ciminiera e due gru sul porto a Marghera, la
ciminiera di Porto Tolle e le due ciminiere di Vado Ligure.
Problemi finora riscontrati solo nella centrale di Brindisi,
dove i responsabili della centrale Enel hanno acceso ripetutamente
il nastro trasportatore mettendo a rischio la sicurezza degli
attivisti.
La centrale di Brindisi è la maggiore singola fonte di emissioni
di CO2 in Italia: Greenpeace chiede ai Capi di Stato del G8 di
ridurre queste emissioni e di assumere un ruolo determinante
contro i cambiamenti climatici.
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