Questo sito utilizza cookie tecnici propri per migliorare la tua navigazione e cookie di terze parti per analisi statistiche e condivisione dei contenuti. Procedendo con la navigazione acconsenti all'uso di tutti i cookie. Per saperne di più clicca qui.

Tempi difficili per le spie nucleari

News - 11 novembre, 2011
La società elettrica francese EDF pagherà caro il suo vizio di spiare Greenpeace Francia: è stata condannata a risarcire l’organizzazione dei danni morali con cinquecentomila euro, oltre a una multa di un milione e mezzo.

Condannate, con pene che vanno dai due ai tre anni di reclusione, quattro persone: tra queste due alti dirigenti della compagnia responsabili per la sicurezza nucleare.

La spy story comincia nel 2004: EDF, il più grande produttore di elettricità al mondo e proprietario dei 58 reattori nucleari francesi,  assume un hacker e un investigatore privato per spiare il lavoro di Greenpeace, proprio quando l’organizzazione stava criticando i piani del Regno Unito di rafforzare l'accordo con EDF sul nucleare.

Nel 2006 contro EDF viene mossa l’accusa di complicità in attività di spionaggio ai danni di Greenpeace. In particolare, le viene contestato il reato di complicità con chi aveva violato la rete informatica dell'organizzazione e rubato oltre 1.400 documenti dal computer del direttore delle Campagne di Greenpeace.

È una grande notizia. Siamo molto soddisfatti dell’esito di questa sentenza perché per una volta l'industria nucleare è costretta a pagare le conseguenze del credersi al di sopra della legge. Se EDF ha fatto ricorso a tecniche illegali per contrastare un movimento di opinione pacifico e democratico, vuol dire che non è in grado di difendere la scelta nucleare in altro modo.

La storia dell’industria nucleare è costellata di episodi poco trasparenti e da scelte prese per soddisfare interessi economici a discapito di quelli della collettività. Pensiamo all'incidente di Fukushima in Giappone. Anche in questo caso abbiamo denunciato più volte la mancanza di informazioni e trasparenza per la popolazione: la situazione si è aggravata senza che i cittadini ne fossero stati messi al corrente.

Per fortuna in Italia i cittadini hanno avuto molto più giudizio del loro governo. Con il referendum di giugno hanno rimandato al mittente gli interessi e i pericoli del nucleare francese. EDF ed Enel hanno visto sfumare il sogno di costruire quattro centrali nucleari in Italia!

Categorie