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Europee. Lettera ai candidati sul nucleare

News - 11 maggio, 2009
Abbiamo scritto a sessanta candidati alle prossime Elezioni europee per conoscere la loro posizione sul ritorno dell'Italia al nucleare. Pubblicheremo sul sito le loro posizioni entro il 25 maggio perché - prima di votare - i cittadini italiani sappiano senza censure chi è a favore e chi è contro.

Reattori nucleari.

Ciascuno dei candidati è chiamato a indicare se è favorevole o contrario alla realizzazione sul territorio italiano di impianti nucleari EPR e di uno o più siti geologici per il deposito delle scorie nucleari.

Occorre che tutti i candidati alle Elezioni europee del 6 e 7 giugno esprimano una posizione chiara sul nucleare di fronte ai cittadini italiani

Tutte le criticità del nucleare - anche con tecnologia EPR di terza generazione - rimangono irrisolte: dalla gestione delle scorie alla sicurezza degli impianti, dalla limitatezza delle risorse di uranio agli altissimi costi di costruzione.

Da lungo tempo assistiamo, invece, a una campagna di disinformazione sul tema del nucleare da parte del Governo, che ha concluso un accordo con la Francia per avviare la realizzazione di quattro reattori nucleari EPR in Italia entro la fine della Legislatura.

Per la tecnologia francese EPR esistono solo due cantieri: uno in Finlandia e uno in Francia, ma nessun impianto è ancora in funzione. In Finlandia, in particolare, i costi effettivi a metà della costruzione hanno già superato del 50 per cento il budget iniziale a causa dei ritardi dovuti a oltre 2100 non conformità riscontrate dall'autorità di sicurezza nucleare finlandese STUK.

Con il Ddl 1195, in discussione al Senato, il governo prepara una soluzione "sovietica" per riportare il nucleare in Italia, militarizzando la gestione delle scorie e il processo decisionale per l'apertura di nuovi impianti nucleari. Une tendenza pericolosa in netto contrasto con le prassi democratiche adottate da altri Paesi con maggiore esperienza in questo campo e contro le convenzioni internazionali vigenti.

Eppure la maggioranza degli italiani e molti enti locali sono contrari al ritorno del nucleare. Dobbiamo far sentire la nostra voce! Questo sondaggio tra i candidati alle Europee nasce con l'obiettivo di superare i silenzi strategici di chi finora ha evitato di parlare, temendo di perdere popolarità.

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