News - 3 agosto, 2006
Greenpeace ha messo a disposizione la sua nave ammiraglia, la Rainbow Warrior, per aiutare Medici Senza Frontiere a trasportare aiuti umanitari in Libano. La nostra nave, già presente nelle acque del Mediterraneo, è da ieri ormeggiata nel porto di Larnaca, a Cipro, in attesa di effettuare il primo carico di materiale.
La nave ammiraglia di Greenpeace, la Rainbow Warrior.
Sappiamo che le organizzazioni umanitarie come MSF stanno
incontrando enormi difficoltà logistiche per il trasporto delle
scorte da Cipro a Beirut e siamo felici di potere dare una mano,
anche perché siamo molto preoccupati per le conseguenze che il
conflitto mediorientale può avere sulla popolazione civile.
La Rainbow Warrior ha una capacità di trasporto pari a 40
tonnellate e ancora non è stato deciso quanti viaggi verranno
effettuati. A Cipro ci sono già 100 tonnellate di materiale medico
e di scorte pronte a essere imbarcate. Altre 80 tonnellate
dovrebbero giungere nelle prossime ore. Alcune scorte sono arrivate
a Beirut, ma solo una piccola parte ha raggiunto il sud del Libano,
per mancanza di mezzi di trasporto. Vista la difficile situazione,
sono poche, inoltre, le imbarcazioni disposte a fare rotta verso il
Libano.
"Abbiamo due tipi di problemi al momento", ha dichiarato Jerome
Oberreit, responsabile logistica per Medici Senza Frontiere. "Prima
di tutto, è molto difficile trasportare grandi quantità di scorte
da Beirut verso il Libano meridionale via terra: le strade sono
danneggiate e pericolose; alcuni camion sono stati colpiti dai
missili ed è sempre più difficile trovare degli autisti disposti ad
avventurarsi nel sud del Paese. L'altro problema è fare arrivare
velocemente il materiale a Beirut: grazie a Greenpeace potremo
risolvere, seppure in via temporanea, questo problema".
Medici Senza
Frontiere è presente nelle zone del Libano colpite dal
conflitto con uno staff di 30 persone. Il fulcro delle attività di
MSF consiste nel sostegno agli operatori sanitari libanesi,
nell'allestimento di centri di salute e cliniche mobili e nella
distribuzione di materiale di base - ripari, kit di igiene,
materiale per cucinare e latte per neonati - alle famiglie
sfollate.
La posizione di Greenpeace sul conflitto