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In 25 città per un accordo storico a Copenhagen

News - 12 dicembre, 2009
Oggi è la giornata mondiale di mobilitazione sui cambiamenti climatici. I nostri volontari sono scesi in piazza in tutta Italia. Il messaggio "Copenhagen: accordo storico adesso!", insieme alle facce dei leader, è spuntato davanti ai più famosi monumenti italiani. Non è troppo tardi per evitare impatti catastrofici, ma bisogna agire subito.

I volontari di Greenpeace chiedono un accordo storico a Copenhagen nelle piazze di 25 città italiane.

L'attività rientra all'interno dell'iniziativa “100 Piazze per il Clima”, organizzata dalla coalizione "In marcia per il Clima" a cui anche Greenpeace aderisce. Questa mobilitazione nazionale segue l'azione al Colosseo, con il mega-striscione aperto dai nostri climber.

Le questioni cruciali sul tavolo dei negoziati rimangono ancora aperte. Per sbloccare la situazione occorre che i Paesi industrializzati si impegnino a ridurre le proprie emissioni di gas serra del 40% al 2020, e a garantire risorse finanziarie pari a 110 miliardi di euro all’anno per fronteggiare i cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo.

Il risultato di Copenhagen dovrà essere un accordo legalmente vincolante con impegni differenziati per tutti

Molti Paesi emergenti - come Cina, India, Brasile, Sud Africa, Indonesia - hanno annunciato impegni concreti per ridurre la crescita delle proprie emissioni di gas serra. La paralisi dei negoziati è piena responsabilità dei Paesi industrializzati - tra cui la stessa Europa - che non hanno ancora annunciato né impegni ambiziosi di riduzione delle emissioni al 2020, nè impegni per fornire risorse finanziarie ai Paesi in via di sviluppo.

Mai come ora milioni di persone nel mondo si stanno mobilitando per chiedere di salvare clima. I Paesi industrializzati non possono mandare stupidamente in fumo questa occasione. Non abbiamo un altro pianeta.

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