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Polonia. Lavoratori aggrediscono attivisti!

News - 25 novembre, 2008
Stazione di salvataggio del clima! Ieri un gruppo di attivisti di Greenpeace è entrato in azione nella vicina centrale a carbone. Stavano scrivendo uno "STOP" gigante su uno dei mezzi meccanici utilizzati per caricare il carbone. Sono stati aggrediti dai lavoratori. Picchiato un giornalista che seguiva gli attivisti.

La 'stazione di salvataggio del clima' costruita da Greenpeace in Polonia

I minatori hanno risposto con violenza a una protesta pacifica. Ma questo episodio non fermerà le attività di Greenpeace - dalla stazione del clima - per portare testimonianza della devastazione ambientale causata dal carbone a livello locale e globale. La scorsa settimana circa 400 persone hanno manifestato pacificamente insieme a Greenpeace contro la presenza della miniera a cielo aperto.

Mentre si avvicina l'apertura della 14° Conferenza sui cambiamenti climatici dell'ONU di Poznan, a circa 100 chiilometri dalla miniera di Konin, Greenpeace chiede alla Polonia di presentare un piano concreto per ridurre la dipendenza dal più inquinante combustibile fossile e aumentare la quota delle rinnovabili. Ad oggi, ancora il 90% dell'energia prodotta in Polonia - tra i 20 maggiori emettitori di gas serra del Pianeta - arriva dal carbone.

La Polonia, in quanto Paese ospitante delle negoziazioni per salvare il Pianeta dai più disastrosi effetti del riscaldamento globale, dovrebbe mostrare leadership e lavorare attivamente per ridurre le proprie emissioni. Al contrario il Paese, con il vergognoso appoggio dell'Italia, sta minando il "pacchetto" europeo sul clima per consolidare ulteriormente la propria dipendenza dal carbone.

Greenpeace continuerà a opporsi con tutti i suoi mezzi all'apertura di nuove centrali a carbone in Europa e nel mondo. La scorsa settimana, a Rotterdam, oltre 90 attivisti sono stati arrestati dalla polizia olandese dopo 10 ore di blocco del cantiere dove la società E.ON vorrebbe realizzare un nuovo impianto. Nel corso dell'attività anche due navi di Greenpeace, la Rainbow Warrior e il Beluga II, sono state sequestrate dalla polizia mentre cercavano di bloccare navi carboniere nel porto di Rotterdam. Le navi sono poi state rilasciate. (Leggi il racconto di Nazareth, marinaio italiano a bordo della Rainbow Warrior)

Se continueremo a bruciare carbone lanceremo il Pianeta verso una crisi climatica irreversibile. Per evitarla occorre fermare la crescita delle emissioni globali al 2015 e dimezzarle al 2050. Il rapporto Energy [R]evolution mostra che è possibile raggiungere questi risultati e che le rinnovabili, accompagnate da misure di efficienza energetica, hanno le potenzialità per soddisfare circa il 77% del fabbisogno elettrico mondiale al 2050.

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