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Rilasciati gli attivisti “imbucati” al red carpet di Copenhagen

News - 7 gennaio, 2010
Oggi vengono rilasciati ma hanno già scontato 20 giorni di prigione, e senza processo, gli attivisti di Greenpeace che nel corso del Summit sul Clima di Copenhagen avevano ricordato ai leader mondiali le loro responsabilità per la difesa del clima del pianeta, “imbucandosi” alla festa della regina “Margharethe II”.

Sono stati rilasciati gli attivisti imbucati al red carpet di Copenhagen, dopo aver passato 20 giorni in prigione.

Visti i pessimi risultati del Summit, avevano completamente ragione!

I quattro attivisti, da Olanda, Norvegia, Spagna e Svizzera, erano stati arrestati il 17 e 18 dicembre scorso, dopo avere pacificamente dimostrato al ricevimento di Stato offerto dalla Regina di Danimarca, Margarethe II.

Oggi, un giudice avrebbe dovuto valutare I termini della loro detenzione. I quattro attivisti devono comunque ancora affrontare un processo e potrebbero subire un'ulteriore pena detentiva. La prigionia non necessaria di quattro pacifici attivisti è stata una punizione ingiusta, senza processo, anche e soprattutto perché Greenpeace aveva garantito che, come sempre, questi non si sarebbero sottratti al processo.

La sera del 17 dicembre 2009, tre degli attivisti arrestati, che si erano qualificati come "Capo dello Stato del Regno Naturale", sua moglie e un addetto alla loro sicurezza, erano penetrati nel cordone di sicurezza che circondava il ricevimento per i Capi di Stato: il giorno prima dell'ultima, cruciale, sessione del Summit sul Clima. Il "Capo di Stato" e sua "moglie" avevano aperto striscioni con la scritta "I politici parlano, i leader agiscono". Un quarto attivista era stato arrestato successivamente.

La protesta "del tappeto rosso" è stata un'operazione piuttosto semplice, basata su elementi facilmente reperibili e con connotati farseschi. Per esempio, il logo di Greenpeace era evidente sulle limousine noleggiate da Greenpeace per l'occasione. Una delle targhe includeva il numero "007", quello di James Bond e i lampeggianti azzurri della polizia, usati su uno dei veicoli, sono stati semplicemente acquistati su internet al prezzo di 6 euro e 70.

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