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In 18 città consegnate scatolette di scorie nucleari

News - 18 aprile, 2009
In vista dell'anniversario di Cernobyl, questa mattina in diciotto città i nostri volontari hanno infomato la gente sui rischi e i pericoli del nucleare. Come? Consegnando scatolette di simboliche scorie radioattive.

I volontari di Greenpeace informano la gente sui rischi del nucleare

Al di là della propaganda del governo, i reattori francesi EPR in costruzione stanno riscontrando numerosi problemi economici e di sicurezza e il tema della gestione di lungo termine delle scorie nucleari non ha ancora nessun esempio al mondo.

Un messaggio di disinformazione è quello che "tanto siamo circondati da centrali nucleari". Come spiega il volantone distribuito dai volontari - tradotto dai materiali dell'Agenzia americana per le emergenze (FEMA) - in caso di incidente, più si è lontani e minori rischi si corrono. In questo senso la barriera costituita dalle Alpi, come si è visto proprio nel caso di Cernobyl, ha rappresentato una difesa naturale anche se parziale.

Tutti i problemi di questa tecnologia rimangono irrisolti: dalla gestione delle scorie alla sicurezza degli impianti, dalla limitatezza delle risorse di Uranio agli altissimi costi di costruzione.

Il caso del reattore EPR di Olkiluoto, in Finlandia, è l'ennesima conferma dei costi del nucleare, con eccedenze pari a 1,7 miliardi di euro in più rispetto ai 3,2 miliardi stabiliti inizialmente a contratto, e di sicurezza con oltre 2.100 casi di non conformità riscontrati in cantiere dall'Autorità di sicurezza nucleare finlandese (STUK) rispetto al progetto approvato.

Un ritorno dell'Italia al nucleare non servirà neppure per tagliare le emissioni di gas a effetto serra del 20 per cento al 2020, in quanto i reattori non entrerebbero in funzione prima di quella data. L'industria nucleare rimane impantanata in incidenti, bugie, insabbiamenti e incompetenza. Il rinascimento nucleare di oggi prepara le nuove Cernobyl del futuro.

Il nucleare rimane un esperimento fallito del ventesimo secolo che non potrà aiutare a contenere i cambiamenti climatici, l'unica soluzione è sviluppare rapidamente efficienza energetica e rinnovabili. E seguire in questo la nuova linea dell'amministrazione USA che ha bocciato prestiti al nucleare per 50 miliardi di dollari, investendone invece 80 in efficienza, rinnovabili e sistemi di trasporto di massa.