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OGM: gli agricoltori europei non li vogliono, Zaia li fermi in Italia!

News - 22 febbraio, 2010
I dati dell'Ue dimostrano che le coltivazioni di OGM in Europa sono in calo. Qui in Italia il Ministro Zaia non ha ancora preso nessun provvedimento per impedire l'inquinamento da OGM della produzione nazionale di mais.

Mais geneticamente modificato.

I dati ufficiali dell'Unione europea mostrano che nel 2009 gli agricoltori europei hanno seminato l'11% in meno di Ogm rispetto all'anno precedente. Nello stesso periodo, Germania e Lussemburgo hanno adottato clausole di salvaguardia nazionale, proibendo completamente la coltivazione di mais Ogm nel proprio territorio, unendosi così ad Austria, Francia, Grecia e Ungheria, che avevano già vietato il mais transgenico.

Solo pochi giorni fa anche l'India ha stabilito una nuova moratoria per gli Ogm, in questo caso per le melanzane transgeniche.

Le ragioni principali di questo calo - che risulta maggiore in Romania, Repubblica Ceca e Slovacchia del 22%-55% in meno - sono da attribuire al maggior costo delle sementi OGM, al fatto che per gli OGM non c'è mercato e alle misure di segregazione che devono essere adottate per impedire la contaminazione dei campi vicini e delle forniture alimentari.

Malgrado la propaganda dell'industria biotech, gli Ogm sono un esperimento fallito. Sta fallendo nei campi e anche nel mercato.

Chiediamo al Governo italiano e in particolare al ministro Luca Zaia di adottare con urgenza gli atti necessari a bloccare la coltivazione in Italia di mais Ogm. Le parole non basteranno a preservare la nostra agricoltura e il nostro cibo dai pericoli e dalle contaminazioni legate agli organismi transgenici.

I Governi deono seguire le raccomandazioni dell'International Assessment of Agriculture Knowledge, Science and Technology for Development (IAASTD), la più esauriente valutazione sull'agricoltura effettuata a livello mondiale, e promuovere un'agricoltura sostenibile in grado di fornire alimenti sicuri e nutrienti per tutti, evitando rischi inutili e senza logorare le risorse naturali dalle quali tutti dipendiamo.

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