Greenpeace ha combattuto il nucleare – militare e civile – sin dalla sua origine, essendo nata in Canada contro i test atomici alle Isole Aleutine. In Italia l’associazione viene fondata nel 1986, l’anno della catastrofe di Cernobyl e fa in tempo – con azioni di protesta al porto di Anzio contro il trasporto delle scorie nucleari e alla centrale di Latina – a contribuire alla campagna per il referendum che cancellerà il nucleare nel 1987.

La campagna si sposterà nel 1988 contro la base dei sommergibili nucleari in Sardegna alla Maddalena.

Action against nuclear vessel USS Frank Cable. © Steve Morgan

Nel 1995 la campagna contro i test nucleari francesi a Mururoa vedrà Greenpeace molto attiva in Italia. Fu eclatante la prima grande azione del 4 luglio con Gianna Nannini all’ambasciata francese a Piazza Farnese. Pochi giorni dopo avvenne l’incontro col Presidente Scalfaro che nel frattempo riceveva migliaia di cartoline e fax di protesta. Ottenemmo un importante risultato: Scalfaro “da amico della Francia” criticò fortemente la decisione di riprendere i test atomici.

NUCLEAR ACTION IN ROME. © Patrizia Cuonzo

A Brindisi una nave di Greenpeace rischiò di affondare: nell’ottobre del ‘95 la nostra Altair navigava nell’Adriatico. Venuti a sapere che una nave da guerra francese era Brindisi, organizzammo un’azione di protesta. L’Altair ormeggiò parallela alla nave francese impedendole di levare l’ancora senza bloccare il resto del porto; fu assaltata con lacrimogeni e messa in moto, sbattè ripetutamente contro il molo rischiando di affondare.

Greenpeace Blocks the Dupleix. © Nicole Lewin-Reggio

Dal 2003 riprende la campagna contro il trasporto di rifiuti nucleari a Sellafield in Inghilterra che si era riusciti a bloccare, dopo un presidio di diverse settimane, nel 1996. Il “ritrattamento” del combustibile irraggiato, infatti, è una pratica che Greenpeace contesta da sempre, essendo la fase tra le più impattanti dell’industria nucleare, giustificata dall’estrazione di plutonio, materiale principe per costruire armi nucleari.

Il dibattito sul rilancio del nucleare riprende anche in Italia. La Conferenza del World Energy Council del 2007 si svolge a Roma e la questione nucleare è al centro del dibattito. Greenpeace entra in azione mentre si tiene l’intervento dell’allora Presidente del Consiglio Romano Prodi, per protestare contro il ventilato ritorno del nucleare.

Il tema del nucleare in Italia è segnato dalla decisione del governo Berlusconi di rilanciare questa fonte di energia nel 2008. Greenpeace rafforza le attività di campagna per mobilitare i cittadini contro quella scelta, con azioni di protesta e attività di sensibilizzazione, come la distribuzione di pillole di Iodio come per un’emergenza nucleare. La “Farmacia Nucleare”: Greenpeace distribuisce pillole di Iodio a Roma. La stessa cosa verrà rilanciata dai Gruppi Locali in 23 città italiane.

Eccoci in azione al vecchio sito nucleare di Montalto di Castro e al Lido di Venezia per spingere le Regioni a dire no al programma nucleare del governo.

Fukushima e il Referendum nucleare del 2011

L’indizione di un referendum sul nucleare del 2011 segnerà un cambio di passo della campagna.
Se l’opinione pubblica era già in maggioranza schierata contro il nucleare, l’obiettivo di raggiungere il quorum portando oltre 25 milioni di persone alle urne al referendum sembrava impossibile.

L’incidente di Fukushima dell’11 marzo rappresentò uno shock profondo che certamente ebbe un effetto decisivo sul dibattito. Il ruolo di Greenpeace – come fonte indipendente di informazioni e analisi- fu importante: che l’incidente fosse di livello 7 e che ci fossero aree relativamente più lontane dalla centrale fortemente contaminate e da evacuare, fu proprio Greenpeace a dirlo per prima.

La campagna si intensifica: per ricordare il venticinquesimo anniversario di Cernobyl, il 26 aprile duemila croci vengono sistemate al Circo Massimo.

Due settimane dopo, attivisti di Greenpeace scalano il balcone di Palazzo Venezia per uno striscione satirico sul Presidente Berlusconi che vuole impedire agli italiani di decidere.

Infatti, il governo tentò una specie di “moratoria” per cercare di evitare il voto, ragion per cui l’incertezza sul referendum durò fino al primo giugno, quando si avrà la conferma che il 12 giugno si voterà davvero.

A un mese dalla scadenza referendaria, quattro attivisti di Greenpeace si chiuderanno in una casa simulando un’emergenza nucleare, comunicando con video quotidiani: è l’iniziativa “I pazzi siete voi” che aiuterà la campagna antinucleare a mobilitare il pubblico via web.

A pochi giorni dal voto referendario, gli attivisti usciranno dalla casa per andare a passare gli ultimi giorni dentro un gigantesco “bidone nucleare sopra Piazza del Popolo a Roma.

Il momento più importante della campagna contro il nucleare sarà una spettacolare azione allo Stadio Olimpico durante la finale di Coppa Italia. La diretta televisiva consentirà di raggiungere il pubblico più ampio. Questa azione e il coinvolgimento di tante celebrità aiuterà a mobilitare i semplici cittadini.

Il voto referendario riuscirà a raggiungere il quorum, chiudendo ogni prospettiva al rilancio del nucleare in Italia.