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Divieto di coltivazione mais OGM: "Decisione tempestiva, atto dovuto in difesa ambiente, agricoltura e cittadini"

Comunicato stampa - 23 gennaio, 2015
Commentando la firma del decreto che proroga per ulteriori diciotto mesi il divieto di coltivazione di mais Ogm MON810 sul territorio italiano – decreto firmato congiuntamente dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e dal ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti - Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura sostenibile di Greenpeace, dichiara:

«Greenpeace plaude alla tempestiva decisione dei ministri Lorenzin, Martina e Galletti di prorogare il divieto di coltivazione del mais OGM MON810. È sventato il tentativo delle multinazionali di imporre in Italia, Paese che ospiterà EXPO2015, la forzosa coltivazione di OGM. Un atto dovuto, per proteggere ambiente, agricoltura e cittadini».

Greenpeace sostiene che l'agricoltura, e in particolare l'agricoltura italiana, può e deve fare a meno degli OGM. Ci sono biotecnologie che evitano la manipolazione genetica, con ottimi risultati, come dimostra il rapporto di Greenpeace International “Smart Breeding: la nuova generazione di piante”.

«Si può fare ricerca, sviluppo e innovazione senza gli OGM: speriamo che su questo punto l'Italia mantenga con forza la sua posizione, in difesa dell'agroalimentare Made in Italy, dei consumatori e dei contadini che non vogliono diventare ostaggio delle sementi transgeniche», conclude Ferrario.

Leggi la sintesi del rapporto “Smart Breeding: la nuova generazione di piante” e la scheda riassuntiva http://www.greenpeace.org/italy/Smart_Breeding

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