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Greenpeace a Rossi: è l'Italia che deve garantire rotte sicure nelle proprie acque

Comunicato stampa - 2 febbraio, 2012
Greenpeace risponde alle ultime dichiarazioni del governatore della Toscana, Enrico Rossi, rispetto alla necessità di stabilire regole precise per la navigazione. Secondo l’organizzazione, puntare il dito contro l’Unione Europea è solo un modo di scaricare le responsabilità. È l’Italia che in dieci anni non ha voluto regolamentare le rotte in aree sensibili, ed è sempre l’Italia che non ha rispettato l’accordo per la tutela del Santuario dei Cetacei, tratto di mare dove è avvenuta la tragedia del Giglio.

La legge 51 del 2001 (art. 5, comma 2) permette di regolamentare con un decreto del ministro delle Infrastrutture le rotte a “rischio”, un decreto che, se motivato dalla tutela dell’ambiente, deve essere emesso di concerto con il ministro dell'Ambiente. Sempre nel 2001 l’Italia ha ratificato l’Accordo sul Santuario dei Cetacei: un’area teoricamente protetta ma sulla quale nessuno, compresa la Regione Toscana, si è ancora impegnato in misure di reale tutela.

«Se il governatore della Toscana è veramente interessato a tutelare il proprio territorio deve continuare a chiedere al governo, come fatto nei giorni scorsi, un decreto ministeriale per garantire rotte sicure, e impegnarsi in prima persona per stabilire misure precise che limitino ogni altra attività pericolosa nel Santuario» – sostiene Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace.

Greenpeace attende la convocazione, entro la fine di questo mese, del tavolo istituzionale promesso dalle Regioni Liguria e Toscana per discutere di concrete misure di tutela per il Santuario dei Cetacei. Impegno, che l’associazione è riuscita a ottenere in seguito a numerose azioni di protesta.

«Ci aspettiamo che a questo tavolo partecipino anche i Ministeri competenti e che si giunga finalmente a misure di salvaguardia degne di un Paese civile. Siamo stufi di essere presi in giro e, con noi, lo sono anche i 21 mila cittadini italiani che in due giorni hanno firmato una petizione sul sito di Greenpeace che chiede al ministro Passera di svegliarsi e fare il suo dovere» - conclude Monti.

Per partecipare alla petizione: www.greenpeace.it

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