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Greenpeace su emergenza nucleare in Giappone: "Mancano informazioni e trasparenza"

Comunicato stampa - 13 marzo, 2011
Jan Beranek, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace International, commenta le ultime notizie provenienti dalla centrale di Fukushima, che riportano continui problemi ai sistemi di raffreddamento e rilascio di materiale radioattivo dai reattori Fukushima I (Daiichi) e Fukushima II (Diani):"Siamo vicini al popolo giapponese, che a seguito del terremoto e dello tsunami è ora di fronte a una situazione tremenda perchè il Governo, invece di concentrare tutte le risorse in operazioni di soccorso, è costretto ad affrontare una crisi nucleare".

"Nonostante le dichiarazioni del Governo, la crisi di Fukushima continua a essere una corsa contro il tempo e la situazione chiaramente non è sotto controllo. Ci auguriamo che venga evitato il peggio e che le autorità prendano tutte le misure necessarie per proteggere la popolazione dalle radiazioni che continuano a essere rilasciate in atmosfera”.

"Le ultime notizie suggeriscono che ci sono gravi problemi con il sistema di raffreddamento di almeno due reattori, le unità uno e tre di Fukushima I-Daiichi. Sembra che entrambi abbiano subito una fusione parziale delle barre di combustibile, causando un rilascio di radiazioni che è stato rilevato all’esterno dell’impianto. La terza unità  tra l’altro utilizza combustibile MOX che contiene anche ossido di plutonio e rilascia molto più calore anche dopo che il reattore è stato spento. In caso di fusione o danneggiamento del combustibile nel reattore si libererebbe molto più gas radioattivo rispetto alla stessa quantità di combustibile a uranio normale usato nella prima unità. Ciò è estremamente preoccupante ed è chiaro che la crisi è tutt'altro che finita".

"Greenpeace lamenta la mancanza di informazioni e trasparenza sulla quantità totale di radiazioni che è stata già rilasciata, sullo stato dei sistemi di raffreddamento di tutti i reattori e sul livello di sicurezza delle piscine di raffreddamento del combustibile irraggiato. Queste ultime contengono grandi quantità di radiazioni e sono posizionate al di fuori dell’edificio di contenimento: un loro danneggiamento provocherebbe rilascio di radiazioni direttamente in atmosfera. Chiediamo che il Governo giapponese dia immediatamente queste informazioni al pubblico.

"L’energia nucleare è una fonte di energia sporca e pericolosa, e sarà sempre vulnerabile per la combinazione di errori umani, errori di progettazione e disastri naturali. Greenpeace - conclude Beranek - chiede la chiusura graduale di tutti i reattori esistenti e il blocco della costruzione di nuovi reattori. I Governi dovrebbero puntare sulle fonti rinnovabili che, oltre a essere ambientalmente sostenibili, sono già a disposizione e a costi più convenienti del nucleare."

Note:

Il Giappone dispone di 54 rettori nucleari in 18 centrali elettriche, con 47.000 MW di capacità installata che hanno generato il 29 per cento di energia elettrica nel 2010. Il terremoto e il conseguente tsunami ha danneggiato almeno quattro centrali nucleari sulla costa orientale: Onagawa (3 reattori), Fukushima-Daiichi (6 reattori), Fukushima-Daini (4 reattori) e Tokai (1 reattore). L’altra centrale nucleare più vicina è quella di Kashiwazaki-Kariwa (7 reattori) che si trova sulla costa occidentale, sul lato opposto dell'isola.


Per ulteriori informazioni su come il Giappone può abbandonare il nucleare si veda il rapporto “Giappone Energy [R]evolution”: HYPERLINK "http://www.energyblueprint.info/japan.0.htmlhttp://www.energyblueprint.info/japan.0.html

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