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In Giappone confermata condanna per gli attivisti delle balene

Comunicato stampa - 12 luglio, 2011
Greenpeace condanna fermamente l'odierna decisione della Corte Suprema di Sendai che conferma l'ingiusta condanna dei due attivisti giapponesi, Junichi Sato and Toru Suzuki, per aver denunciato gli scandali di corruzione della caccia baleniera.

Sato e Suzuki, anche noti come i Tokyo 2, si erano appellati lo scorso maggio contro
la decisione della Corte di Aomori che in settembre 2010 li aveva condannati per aver denunciato il traffico illecito di carne di balena svolto all'interno del programma " scientifico" di caccia baleniera. I due avevano intercettato scatole di carne di balena vendute sul mercato nero o regalate a membri dell'equipaggio come "ricordi". La decisione della corte d'Appello viene presa nonostante l'ammissione in dicembre da parte della stessa Agenzia per la pesca giapponese di episodi di corruzione tra i suoi funzionari, e delle prove presentate dagli attivisti a supporto delle accuse.

"Il Giappone continua a chiudere gli occhi, rifiutandosi di  indagare o condannare pratiche illecite ben note. - afferma Junichi Sato direttore esecutivo di Greenpeace Giappone e imputato al processo - nonostante la stessa Agenzia per la pesca giapponese si sia scusata pubblicamente per episodi che hanno visto i propri funzionari accettare illegalmente carne di balena dagli operatori della flotta in quantità ben superiori a quelle da noi denunciate".

"Il governo giapponese non può continuare a finanziare un programma di caccia alle balene inutile, costoso e non voluto. Il terremoto dell'11 marzo, lo tsunami e il conseguente disastro nucleare hanno avuto un effetto profondo sul Giappone, e in particolare sulle sue comunità costiere. È cruciale che in questo momento il Governo ridistribuisca i propri fondi verso programmi di aiuto alle persone e alla ricostruzione di una flotta per la pesca sostenibile"  conclude Sato.

Greenpeace si oppone a ogni caccia commerciale alle balene in tutti gli oceani del mondo. L'inutile caccia baleniera del Giappone, nascosta dietro supposte ragioni scientifiche, ha già derubato i nostri oceani di troppe balene e sprecato troppi soldi dei contribuenti giapponesi. È ora che tali scandali vengano investigati all'interno della stessa Commissione baleniera internazionale, in questi giorni in corso a Jersey (nel Canale della Manica), insieme alle altre attività di corruzione di cui il Giappone è accusato.

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