Comunicato stampa - 25 settembre, 2017
Commentando l’annuncio del presidente del Veneto Luca Zaia sulla riduzione dei limiti di PFAS nell’acqua potabile - che secondo quanto dichiarato dallo stesso presidente saranno portati a 90 nanogrammi per litro per la somma dei due composti a catena lunga PFOA e PFOS, e 300 nanogrammi per litro per tutti gli altri PFAS - Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace Italia, dichiara:
«La Regione Veneto, seppur con ritardo, accoglie finalmente gli appelli di migliaia di cittadini che hanno firmato la nostra petizione Stop PFAS in Veneto. Diversamente da quanto asserito dal presidente, però, i limiti non sono i più bassi in Europa, tant’è che in Svezia sono pari a 90 nanogrammi per litro per tutti i PFAS, sia a catena corta che a catena lunga, mentre in Veneto, una volta in vigore il nuovo provvedimento, saranno pari a 390».
Sei mesi fa Greenpeace lanciò una petizione per chiedere alla Regione Veneto due cose: abbassare i livelli di sicurezza di PFAS nell’acqua potabile, adeguandoli con i valori più restrittivi vigenti in altri Paesi europei come la Svezia; censire e bloccare tutte le fonti di inquinamento da PFAS. «Tutti i provvedimenti sull’acqua potabile saranno vani se non si procederà nel più breve tempo possibile a bonificare l’area inquinata e fermare le emissioni industriali di queste sostanze» conclude Ungherese.
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