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Pfas negli alimenti, Greenpeace: «dati parziali, occorre massima attenzione nel consumo di alcuni prodotti»

Comunicato stampa - 16 novembre, 2017
In base ai dati diffusi oggi dalla Regione Veneto sul monitoraggio degli alimenti realizzato dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) è emerso che oltre il 95 per cento delle uova di produzione familiare sono contaminate da PFOS e circa l’80 per cento da PFOA, mentre in alcune specie ittiche sono stati rilevati valori massimi di PFOS fino a 122,76 nanogrammi per grammo.

Commentando i dati, Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace Italia, dichiara: «La Regione Veneto finalmente diffonde per la prima volta dati seri e credibili sulla contaminazione dei prodotti alimentari anche se parziali e limitati solo ad alcune delle aree inquinate. Pur rientrando nei livelli di sicurezza indicati dall’EFSA - che per ammissione dello stesso Ministro della Salute Lorenzin presto saranno rivisti - i dati presentano alcune importanti criticità, in particolare nelle specie ittiche, nel fegato di suino (prodotto molto impiegato nella cucina veneta) e nelle uova di produzione familiare. Riteniamo che sia necessario prestare massima attenzione nel consumo di alcuni prodotti locali e soprattutto individuare e fermare le fonti di contaminazione da PFAS per non aggravare la situazione ambientale».

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