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Revoca decreto sulle ferrettare è un colpo a credibilità dell'Italia

Comunicato stampa - 5 agosto, 2011
La decisione del TAR del Lazio di sospendere il decreto ministeriale che impedisce la detenzione a bordo delle imbarcazioni di palamiti e ferrettare getta una luce fosca sulle capacità dell'Italia di contrastare efficacemente la pesca pirata. Dopo il recente rapporto degli ispettori comunitari sulla scandalosa situazione del comparto, da tempo denunciata da Greenpeace e altre associazioni, quello che bisogna fare, e subito, è vietare le ferrettare che non sono altro che un trucco che aggira il Regolamento CE 1239/98.

"Le ferrettare sono state inventate dall'Italia per aggirare una norma comunitaria chiara contro le reti derivanti o spadare - dichiara Alessandro Giannì, Direttore delle Campagne di Greenpeace Italia - Devono essere subito vietate per dare un segnale chiaro all'Europa e al mondo intero".

Grazie alle ferrettare illegali [1], nel 2008 l'Italia ha fatto il suo poco lusinghiero ingresso nell'elenco del Governo statunitense dei Paesi responsabili della pesca pirata. Un elenco da cui non è mai uscita grazie a successive violazioni, sempre riscontrate da Greenpeace. Il Regolamento CE 1239/98 vieta la cattura di tonni, pesci spada e altri grandi pelagici con reti derivanti. Greenpeace ha da tempo dimostrato che quest'attrezzo da pesca cattura illegalmente queste specie, oltre a specie protette come le tartarughe marine.

Note:

[1] http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/pesca-pirata/

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