Comunicato stampa - 10 agosto, 2005
Greenpeace ha denunciato, esponendo uno striscione con scritto "Crimine" in un'area appena deforestata, l'allarmante tasso di deforestazione in Amazzonia, nello stato del Mato Grosso. Ogni minuto scompare, in Amazzonia, un'area di foresta pari a 6 campi da calcio, ovvero solo nello scorso anno sono stati deforestati 26.130 chilometri quadri di foresta.
Distruzione della foresta amazzonica.
La metà di questi tagli avviene nella regione del Mato Grosso,
dove gli alberi di noce amazzonica, nonostante l'importante valore
commerciale vengono sostituiti da monocolture di soia e pascoli.
Greenpeace chiede la creazione di un'area protetta di 383.000
ettari di foresta.
Eppure il governatore del Mato Grosso, Blairo Maggi, anziché
creare nuove aree protette, le sta riducendo. Il parco di Xingu è
stato ridotto nel 2003 di 39.000 ettari, mentre lo scorso anno il
governo ha proposto di ridurre il parco Serra de Ricardo Franco di
99.000 ettari.La castanheira [ Bertholletia excelsa ] è un albero
endemico dell'Amazzonia: le sue noci sono ricche di grassi e
proteine, due noci hanno le stesse proteine di un uovo.
È quindi un'importante risorsa alimentare per le popolazioni
indigene e per gli animali, oltre ad essere esportata anche in
Europa e in Italia, soprattutto attraverso la rete del commercio
equo e solidale. La noce amazzonica produce anche un olio di
qualità, usato dalle industrie farmaceutiche e cosmetiche,
nonostante il suo sfruttamento sia proibito da un decreto federale
del 1994, in quanto specie in via d'estinzione. Greenpeace è in
Mato Grosso, anche per denunciare l'impatto sociale e ambientale
che avrà la strada BR-163, una volta asfaltata come previsto tra le
priorità del governo Lula.