Comunicato stampa - 2 dicembre, 2004
Gli attivisti di Greenpeace in tutto il mondo ricordano oggi il maggior disastro industriale della storia. 20 anni fa, a Bhopal, quaranta tonnellate di una miscela di gas letali fuoriuscirono dall’impianto di produzione di pesticidi della Union Carbide acquisita dalla Dow Chemical nel 2001.
Bhopal - la più grande tragedia nella storia dell'industria chimica.
"Accogliamo con soddisfazione l'annuncio del governo indiano,
che ha commissionato alla società indiana EIL (Engineers of India
Ltd) la bonifica del sito contaminato, riconoscendo l'urgenza della
situazione. Chiediamo al governo di adottare un approccio
trasparente e considerare le raccomandazioni dello studio sulla
bonifica commissionato da Greenpeace ad un gruppo internazionale di
esperti" afferma Vittoria Polidori, responsabile campagna
Inquinamento di Greenpeace.
Gli attivisti di Greenpeace in tutto il mondo ricordano oggi il
maggior disastro industriale della storia. 20 anni fa, a Bhopal,
quaranta tonnellate di una miscela di gas letali fuoriuscirono
dall'impianto di produzione di pesticidi della Union Carbide
acquisita dalla Dow Chemical nel 2001. Oggi si contano 20.000 morti
e 500.000 sopravvissuti che sopportano le conseguenze di quel
disastro. Il suolo e le risorse idriche sono fortemente contaminate
da sostanze tossiche, e la popolazione è costretta ad usare acqua
contaminata. Con fiaccolate e portando in corteo le foto delle
vittime, gli attivisti di Greenpeace oggi chiedono in 15 Paesi ed
in sette città indiane, Bhopal inclusa, che la Dow si assuma la
piena responsabilità della tragedia.
In Italia, domani mattina, a Milano, Greenpeace sarà di fronte
alla sede della Dow con uno striscione con scritto "Giustizia per
Bhopal" ed un'attività di sensibilizzazione. A Mestre, invece,
domani pomeriggio si svolgerà il seminario "Da Bhopal alla chimica
del futuro", per illustrare lo studio commissionato da Greenpeace
sulla bonifica del sito contaminato di Bhopal e per riflettere
sull'attuale processo legislativo europeo di riforma della chimica
noto come REACH (Registration, Evaluation and Authorisation of
CHemicals), che si propone di sostenere produzioni chimiche più
pulite. In Svizzera Greenpeace consegnerà l'esatta replica della
statua in memoria di Bhopal alla sede europea della Dow, a Zurigo.
In diversi Paesi del mondo verrà esposta la mostra fotografica di
Raghu Rai che lo scorso anno ha fatto il giro delle città italiane,
grazie a Greenpeace.
"Vent'anni dopo, la gente a Bhopal ancora soffre perchè la Dow
rifiuta di assumersi la responsabilità di quanto è successo e i
rifiuti tossici continuano ad inquinare la terra e l'acqua che la
gente beve. Ricordare Bhopal oggi significa non dimenticare i
pericoli della chimica, il doppio standard e la mancata assunzione
di responsabilità delle multinazionali" afferma Vittoria Polidori,
responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace. Greenpeace e la
Campagna Internazionale Giustizia per Bhopal (ICJB) chiedono che la
Dow paghi le cure mediche ai sopravvissuti e bonifichi il sito dove
rimangono ancora rifiuti tossici (composti organici del cloro tra
cui tetracloruro di carbonio, metalli pesanti come mercurio e
cromo) che rischiano di avvelenare 20.000 persone che risiedono
oggi vicino lo stabilimento.