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Regole severe e stringenti sulla chimica

È l'appello lanciato oggi agli europarlamentari e ai ministri italiani da associazioni ambientaliste, consumatori e medici insieme ai sindacati

Comunicato stampa - 23 settembre, 2005
Circa 100.000 differenti sostanze chimiche sono oggi in commercio e circa 1.500 nuovi composti chimici vengono introdotti ogni anno. Stime OMS indicano in circa 30.000 i principi per i quali non sono chiari i possibili effetti sulla salute, soprattutto a lungo termine.

Greenpeace e WWF affermano la necessità di introdurre nel REACH il principio di sostituzione, a tutela del diritto alla salute dei cittadini.

Sempre secondo l'OMS l' esposizione alle sostanze chimiche sul lavoro ha provocato in tutto il mondo oltre 2 milioni e 600mila nuovi casi di malattie croniche delle vie respiratorie, della pelle, tumori e malattie neurologiche, mentre un terzo delle malattie che colpiscono i bambini sarebbero da ricondurre all'esposizione a sostanze inquinanti. È urgente una rapida approvazione ed il rafforzamento in sede di Parlamento Europeo del regolamento REACH (Registrazione, Valutazione ed Autorizzazione delle sostanze chimiche) sulla produzione e commercializzazione delle sostanze chimiche. L' " 'Appello per una legislazione più efficace e rigorosa sulle sostanze chimiche, a tutela della salute e dell'ambiente" è stato presentato oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa che ha visto per la prima volta insieme, sul tema dello STOP alle sostanze tossiche, associazioni ambientaliste, di tutela dei consumatori e della salute, sindacati.

Rafforzare REACH vuol dire: affermare il principio di sostituzione di tutte le sostanze chimiche più pericolose; garantire, da parte delle industrie, un'informazione esauriente per le sostanze immesse sul mercato; assunzione del principio "nessun dato-nessun mercato" che obbliga le industrie alla registrazione dei dati relativi alle sostanze immesse; sviluppare test alternativi in vitro al posto dei test sugli animali con adeguati finanziamenti; stabilire l'equiparazione tra prodotti importati e quelli prodotti nell'Unione Europea; informazione chiara e completa accessibile e disponibile al pubblico riguardo all'identità dei produttori, quantità e qualità delle sostanze prodotte. Punti fermi che le associazioni ambientaliste, dei consumatori e dei sindacati chiedono che siano inseriti nella nuova regolamentazione delle sostanze attualmente al vaglio del Parlamento Europeo e del Consiglio dei Ministri di Ambiente, Salute e Attività produttive. Il prossimo voto avverrà alla commissione Ambiente del Parlamento Europeo il 3 e 4 ottobre mentre le lobby industriali spingono per una ulteriore riduzione degli obblighi previsti.

All'incontro odierno, moderato da Barbara Carazzolo giornalista di "Famiglia cristiana", hanno preso parte esponenti di tutte le organizzazioni: l'introduzione È stata affidata ad Alberto Mantovani, tossicologo dell'Istituto Superiore di Sanità, che ha tracciato le linee della strategia europea su "Salute e Ambiente". "La proposta di nuova regolamentazione REACH È essenziale per la conservazione dell'ambiente, la protezione della natura e della biodiversità, per la salute dei consumatori e dei lavoratori, per il futuro delle imprese europee" hanno spiegato i firmatari dell'appello. Ma il progetto attuale deve essere migliorato, ed È per questo che associazioni e sindacati hanno presentato oggi in conferenza stampa questo appello, rivolto in particolare ai rappresentanti italiani al Parlamento Europeo. "È urgente - hanno detto - introdurre un approccio preventivo ai danni alla salute provocati dall'inquinamento chimico, come hanno confermato oncologi, tossicologi ed epidemiologi in occasione di un recente incontro dell'Unesco su "Cancro, ambiente e società". I firmatari sottolineano come l'approvazione di REACH sarà anche uno stimolo per la ricerca e o sviluppo di politiche innovative, e chiedono di sostenere con politiche adeguate il processo di introduzione del nuovo regolamento europeo, soprattutto per le piccole e medie imprese.

Le sostanze chimiche sono utilizzate per la produzione di un gran numero di merci di largo consumo e fanno parte integrante della nostra vita quotidiana. Si trovano nei cosmetici, negli apparecchi elettronici, nel mobilio, nei giocattoli, nei rivestimenti. Sia durante i processi produttivi che durante il loro uso e smaltimento come rifiuti, contaminano l'acqua, l'aria, il suolo, ed entrano nella catena alimentare fino a giungere all'uomo. Le proprietà tossicologiche ed ecotossicologiche del 95% di queste sostanze non sono conosciute. Alcune di loro si accumulano nell'ambiente e non si decompongono nemmeno dopo moltissimi anni.

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